Ossigeno sulla cometa Churiyumov-Gerasimenko, è Rosetta a dirlo

Una scoperta di alcuni scienziati dell’Università del Michigan ha lasciato i planetologi del mondo con non pochi dubbi. Infatti, questi studiosi, guidati dal prof. André Bieler, avrebbero trovato sulla cometa periodica del nostro Sistema Solare l’ossigeno. La cometa scoperta nel lontano 1969 è stata oggetto di osservazione da parte della sonda dell’Agenzia Spaziale Europea Rosetta già nel 2014. Tutte le comete che viaggiano nel nostro universo possiedono gas che dal nucleo si propaga fino alla coda.Le comete, passando vicino al Sole, si arricchiscono di questi gas che poi disperdono leggermente; per lo più, si può trovare acqua, ossido di carbonio e ovviamente anidride carbonica. Su Churiyumov- Gerasimenko, che viene chiamata anche 67P, per la prima volta, grazie alla sonda Rosetta, è stato trovato ossigeno.

Churiyumov-Gerasimenko

Ossigeno sulla cometa Churiyumov-Gerasimenko, è Rosetta a dirlo

Un’ipotesi riguarda una possibile frantumazione dell’acqua presente nella cometa, a causa delle radiazioni solari. Ipotesi scartata dai più, perché la quantità allora non dovrebbe essere costante, ma aumenterebbe e diminuirebbe in base alla distanza dal Sole. L’ipotesi più valida è che questo ossigeno si sia formato in una nebulosa primordiale e sia stato inglobato da subito nel ghiaccio della cometa, ora frantumatosi. Una possibilità altamente improbabile anche questa e che spiazza gli esperti. Cosa nasconderà la cometa 67P?