Alzheimer, rischio in aumento con i traumi cranici

Un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra ha pubblicato uno studio in cui mettono in risalto come i traumi cranici possano causare l’insorgerenza dell’Alzheimer anche dopo molti anni. Gli scienziati hanno infatti scoperto l’esistenza di alcuni agglomerati di proteine che solitamente sono associati al morbo di Alzheimer nel cervello di quelle persone che credevano di aver recuperato, ormai da diverso tempo, da una ferita alla testa. Questi risultati, molto importanti, potrebbero infatti dimostrare il perché le persone che hanno subito una lesione più o meno grave alla testa intercorrono ad un rischio demenza più elevato rispetto ad altre.

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Alzheimer, rischio in aumento con i traumi cranici

Lo studio, in particolare, si è focalizzato su 9 pazienti che hanno subìto lesioni cerebrali gravi o moderate; molti, ad esempio, sono stati vittime di incidenti stradali tra gli 11 mesi e i 17 anni prima dello studio; anche se queste lesioni non hanno comunque causato particolari disabilità fisiche, molti hanno avuto problemi quotidiani con la concentrazione e la memoria. Attraverso la ricerca, infatti, gli scienziati hanno dimostrato che i pazienti che hanno riportato danni cerebrali avevano placche di beta-amiloide; coloro che avevano riportato i danni maggiori avevano, infatti, più placche rispetto agli altri. “I nostri risultati, riferiscono, dimostrano che un trauma cranico porta allo sviluppo, progressivo, delle placche che sono caratteristica ben nota dell’Alzheimer“.