La sabbia del Sahara sta cambiando il clima del nostro Pianeta

Secondo alcuni scienziati la sabbia proveniente dal Sahara ha impatti più o meno importanti sul clima del nostro Pianeta. I granelli di sabbia, infatti, contengono dei ‘nutrienti’ che riflettono la luce e influenzano la formazione delle nuvole e degli uragani. Sappiamo bene che la sabbia sahariana è costituita principalmente da particelle di aerosol dalle dimensioni variabili tra 0,1 e 20 micrometri che viene traspostato dal vento; successivamente questi tendono a depositarsi sul terreno sottoforma di precipitazioni. L’emissione e la dispersione della polvere dipende da una serie di fenomeni meteorologici, compresi El Nino, l’oscillazione del nord Atlantico (NAO), la pioggia tropicale nel Sahel, l’abbassamento delle temperature nel corso della notte in pieno deserto e la zona di convergenza inter-tropicale, che è caratterizzata da vento verticale caldo. Tutti questi fenomeni dipendono principalmente dalla forza del vento nel Sahara, chiamato ‘Harmattan’.

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La sabbia del Sahara sta cambiando il clima del nostro Pianeta

L’intensità dei fenomeni che si verificano aumenta quando il vento soffia lungo la catena montuosa dell’Atlante; quando la velocità del vento è sufficentemente elevata, la polvere ‘galleggia’ sulle aree di sorgente e si diffonde progressivamente anche in altre zone. Per spiegare il complicato rapporto tra il clima e la sabbia del Sahara i ricercatori hanno condotto una serie di analisi statistiche dei dati a partire dal 20° secolo; dalle informazioni raccolte è emersa l’influenza, marcata, dalle polveri nel North Atlantic Oscillation (NAO), specie nel periodo 1910-1940. Secondo gli esperti l’emissione di sabbia dal Sahara deve essere ridotta e se anche può comportare ad un miglioramento per la salute della popolazione umana, può tuttavia causare un aumento delle temperature nel nord Atlantico, con conseguente aumento in queste aree dell’attività degli uragani.