Tromba d’aria segnalata nel basso Veneto, vortice tra Canalnovo e Crespino

A causa del forte maltempo (l’Italia è sotto gli effetti della perturbazione numero Cinque del mese di Aprile) nel corso del pomeriggio di oggi, Giovedì 27 Aprile 2017, è stata segnalata una tromba d’aria nel basso Veneto, in provincia di Rovigo. Il vortice, di natura certamente supercellulare, è stato avvistato tra Crespino e Canalnovo: al momento non sono segnalati danni a persone o cose, in quanto il tornado avrebbe fatto touch down in  una zona occupata da campi coltivati, ma vi daremo maggiori notizie in futuro.

Aggiornamento ore 21:33 – Ci sarebbero stati danni a causa del breve tornado di oggi in provincia di Rovigo, come si può leggere qui. Colpito il paese di Gavello, ma i danni sono stati molto contenuti, grazie alla breve durata del fenomeno vorticoso. Cinque le chiamate ai vigili del fuoco.

Tromba d’aria segnalata nel basso Veneto, vortice tra Canalnovo e Crespino

Come possiamo vedere da questo fermo immagine eseguito da un video girato oggi da Simon Tumiati, postato sul gruppo facebook Bassa Pianura Padana Photo e Meteo, il cono del tornado è ben evidente. Si tratta di una tromba d’aria (lo ricordiamo: non vi è nessuna differenza tra tromba d’aria e tornado, sono esattamente la stessa cosa!) di natura supercellulare, ovvero causata da una supercella: una supercella è un temporale particolarmente intenso caratterizzato da un”asse obliquo” all’interno del cumulonembo, provocato dalle forti correnti ascendenti e discendenti presenti all’interno del temporale che vengono plasmate da ventilazione proveniente da differenti settori alle varie quote. La presenza di venti differenti alle varie quote fanno si che la torre convettiva assuma questa caratteristica obliqua, facendo ruotare parte del cumulonembo. Stati Uniti, ma anche Germania, Francia, Paesi Bassi e spesso la Pianura Padana, il Lazio e la Puglia, sono le aree dove le supercelle sono maggiormente frequenti, e di conseguenza il numero di tornado è maggiore rispetto che altrove, dove i temporali sono per lo più “non supercellulari”.