Vita extraterrestre: ecco perché su Encelado è possibile

La vita extraterrestre potrebbe proliferare in maniera del tutto inaspettata su Encelado, la luna di Saturno da alcuni anni al centro dell’attenzione degli osservatori di tutto il mondo. Il corpo celeste, analizzato dalla sonda dell’Esa e della Nasa Cassini, ha rilevato una serie di geyser che proiettano metano nello spazio. Si tratta di una sostanza che, secondo gli esperti, potrebbe essere il prodotto dell’attività di microrganismi. Esseri viventi collocati lungo bocche idrotermali e che, come accade nelle profondità oceaniche terrestri, riescono a sopravvivere in condizioni estreme.

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Vita extraterrestre: ecco perché su Encelado è possibile

La ricerca, realizzata dal Dipartimento di Ecogenomica e Biologia dei Sistemi dell’Università di Vienna, ha dimostrato come la possibilità che il metano sia prodotto da organismi viventi. Si tratterebbe di batteri metanogeni, ovvero in grado di produrre il gas rilevato dalla sonda Cassini. E proprio a partire dai dati della missione spaziale che gli esperti hanno realizzato lo studio. La sonda, avvicinatasi ad Encelado il 28 ottobre del 2015, raggiunse una distanza di appena 49 chilometri dalla superficie ghiacciata della luna di Saturno. Durante il flyby i sensori della sonda riuscirono ad individuare idrogeno molecolare, ammoniaca, metano ed anidride carbonica; sostanze associate all’attività idrotermale.