Realizzato da un inventore greco chiamato Ctesibio di Alessandria, nel III secolo a.C. l’hydraulis era un particolare strumento musicale il cui funzionamento può sembrare, oggi, davvero curioso. In pratica, come spiega il sito vitantica.net, si tratta di un organo a canne basato sulla pressione dell’acqua per il pompaggio dell’aria. Le note venivano suonate attraverso una tastiera. Erano tre le persone che dovevano operare per il corretto funzionamento dello strumento. Due si occupavano di pompare l’aria nell‘hydraulis attraverso una sorta di mantice mentre il terzo soggetto eseguiva la melodia. Oggi conosciamo lo strumento grazie ad una serie di rappresentazioni in mosaici, vari passaggi in opere letterarie ed addirittura dei resti archeologici dello strumento stesso.

Ecco come suonava l’hydraulis, uno strumento del III secolo a.C
Era il 1931 quando i resti di un hydraulis furono portati alla luce in uno scavo in Ungheria. Un ritrovamento prezioso che ha consentito di ricostruire lo strumento nonostante alcune componenti in legno non fossero giunti ai giorni nostri. In un video Justus Willberg, un esperto dello strumento, esegue un breve brano attraverso una copia di questo antichissimo strumento. Anche questo hydraulis necessita di due persone che manovrano con i pistoni, anche se nel video non si scorgono. I tasti sono venticinque, come nello strumento originale, connessi alla canne di bronzo e consentivano di riprodurre due ottave. La pressione nelle canne veniva controllata, inoltre, con ventiquattro piccole valvole.
Fonte: http://www.vitantica.net/2017/10/07/hydraulis-antico-organo-ad-acqua/