La scienza dietro la roulette: è possibile vincere con la fisica?

Secondo uno studio è possibile conoscere la traiettoria della pallina della roulette grazie all’applicazione delle leggi della fisica.

Michael Small della Western University di Perth e Chi Kong Tse dell’Università di Hong Kong hanno studiato un metodo che permette di conoscere in anticipo come si comporterà la pallina all’interno della ruota del celebre gioco d’azzardo, applicando modelli di meccanica classica e tenendo in considerazione tutte le possibili variabili che intervengono nel rotolamento della biglia si riescono ad aumentare le probabilità di vincita come riportato sulla rivista Chaos.

Oggi con la crescita dei giochi online e la sempre più frequente disponibilità di siti e piattaforme che erogano giochi, il sistema che genera le combinazioni di numeri vincenti non si affida più alle leggi della fisica, ma ad algoritmi che creano numeri casuali. Per questo come mostrato su imiglioricasinoonline.net, portale che recensisce le migliori roulette online in Italia, esistono moltissime variazioni della roulette, ognuno con probabilità e modalità di gioco differenti.

Lo studio

In effetti ripensando alle nostre ore di fisica passate al liceo, se qualcuno ci avesse parlato di un tema del genere avremmo studiato sicuramente con più passione i principi della dinamica, la conservazione dell’energia e tutte quelle leggi che a qualcuno potevano sembrare noiose. In realtà se qualcuno ci avesse detto che poteva prevedere con esattezza il numero giocato sul tavolo verde ci avrebbe preso in giro sicuramente, infatti non è possibile conoscere con esattezza la traiettoria della pallina e quindi il punto in cui terminerà la sua corsa. Durante il proprio tragitto la pallina reagisce all’attrito della superficie e delle pareti, all’attrito dell’aria, può ruotare su stessa o rimbalzare ed il materiale di cui è composta conferisce delle proprietà elastiche uniche a ogni pallina. I due universitari di Hong Kong hanno infatti elaborato il proprio modello fisico, che tramite un sistema di equazioni matematiche tiene in considerazione soltanto alcune delle variabili più importanti, applicando delle semplificazioni a quelle più difficili da prevedere ottenendo comunque un buon margine di successo.

Le probabilità

Il gioco della roulette inventato dal matematico Blaise Pascal nel 1700 nella ricerca del moto perpetuo, venne adottato dopo un secolo nei casinò di Parigi per offrire ai giocatori un gioco abbastanza “equo”, cioè che non li svantaggiasse troppo. Nella teoria delle probabilità un gioco viene considerato equo se in caso di vincita la somma è pari alla quota giocata moltiplicata per l’inverso della probabilità di vincita. Quindi nel caso di una scommessa su una partita di calcio che può finire con risultato 1, X, o 2 abbiamo 1/3 delle probabilità di vittoria, quindi puntando 1 euro dovremmo vincere almeno 3 euro (1 euro diviso 1/3). Il gioco della roulette è abbastanza equo, visto che la vincita è pari a 36 volte la posta giocata, se consideriamo che abbiamo anche lo zero su cui puntare le possibilità diventano 37, ecco perché quasi equo. Sulla roulette americana addirittura abbiamo il doppio zero che porta il numero di combinazioni a 38 avvantaggiando il banco del 5% (mentre in quella francese con un solo zero era del 2.7%).

La strategia

Predire con esattezza il numero vincente non è possibile, ma possiamo aumentare le nostre possibilità di vincita diminuendo quelle del banco e favorendo la vittoria al termine di qualche decina di mani giocate. Se consideriamo la pallina puntiforme possiamo già semplificare di molto il sistema, se poi effettuiamo una stima della posizione e della velocità iniziale possiamo ottenere un modello meno accurato ma molto pratico. Conoscere le condizioni iniziali della pallina può consentire di contrastare in modo efficacie le leggi della probabilità che governano la roulette. Costruendo un software in grado di tenere in considerazione queste metriche gli autori hanno potuto vincere 13 volte ogni 22 prove effettuate, ottenendo un vantaggio del 18% invece del classico svantaggio del 2,7%. Questi numeri possono aumentare a favore del giocatore se il calcolo dell’equazione viene aiutato da un sistema che permette di osservare la pallina al momento della partenza. Stiamo parlando di una telecamera puntata sulla pallina, abbastanza difficile da portare in un casinò con il rischio di essere scoperti e cacciarci nei guai.

Il gioco e la scienza

In passato c’è stato qualcuno che ha provato a vincere in un casinò affidandosi alla scienza, magari affidandosi ai difetti del tavolo della roulette come fece William Jaggers a fine Ottocento portando a casa migliaia di sterline dal casinò di Montecarlo. Karl Pearson nel 1969 mostrò come un inclinazione di soli 0,2 gradi poteva avvantaggiare il giocatore. In California negli anni 70 un gruppo di studenti invece  riuscì a guadagnare 10.000 dollari utilizzando un piccolo computer in una scarpa. Nel caso di Small e Tse non ci sono interessi economici e non sono neanche dei giocatori, la loro è stata soltanto una ricerca scientifica mirata ad aiutare i gestori del casinò nel riconoscere le truffe.