Le storiche partite di calcio sotto alle intemperie

I fenomeni climatici sono sopra di noi e, ovviamente, modificano le nostre abitudini e le nostre vite. Non sorprende, dunque, che l’influsso degli elementi sia noto per aver dato un cambio importante anche ad alcuni eventi sportivi, specialmente quelli calcistici. Parliamo, infatti, dello sport che più si pratica all’aria aperta e nel quale i protagonisti stessi, ossia i calciatori, giocano senza alcun tipo di copertura concreta, cosa che, invece, non accade ad esempio in sport come il basket, la pallavolo o anche il tennis nella versione indoor. Andiamo a vedere di seguito alcuni esempi nei quali le intemperie hanno giocato un ruolo significativo nelle competizioni calcistiche.

Partite di calcio influenzate da neve e gelo

Il 14 aprile 1998, l’Inter allenata da Gigi Simoni si recava in Russia per la semifinale di ritorno della Coppa Uefa. Dopo la vittoria di misura dell’andata, i nerazzurri riuscirono a ottenere un pareggio che avrebbe permesso loro qualificarsi alla finale di Parigi, poi vinta contro la Lazio. In quell’occasione, con un gelo spaventoso, passò alla storia il brasiliano Ronaldo, che diede vita a un autentico show come raccontato di seguito sul sito www.inter.it, oltre a segnare il goal decisivo con la solita freddezza, saltando il portiere con un’abilità unica dopo uno splendido uno-due con Ivan Zamorano. I nerazzurri, favoriti alla vittoria del campionato italiano secondo le quote delle scommesse del sito https://www.planetwin365.it/, vinsero anche un’altra partita importantissima in pessime condizioni atmosferiche, ossia a Kiev nell’edizione 2009-10 della Champions League, un torneo che alla fine avrebbero vinto con merito. Sempre sotto la neve, va ricordata l’incredibile sconfitta della Juventus in casa del Galatasaray nel dicembre del 2013 per l’ultima partita del girone di qualificazione di Champions League. Il match, deciso da un goal proprio dell’ex Inter Wesley Sneijder, era già stato rinviato per impraticabilità proprio a causa della fitta neve che aveva coperto di bianco la capitale turca. In quell’occasione, il campo gelato contrastava con il calore emesso dai passionali tifosi sugli spalti, che furono decisivi per dare ai padroni di casa la spinta emotiva per vincere e avere la meglio su una Juve che fu sconfitta nel finale e dovette così retrocedere in Europa League.

Pioggia di emozioni sui campi

Se parliamo di pioggia, invece, vediamo come ancora una volta la Juve come protagonista di una memorabile sconfitta sotto il diluvio di Perugia che fece perdere ai bianconeri lo Scudetto della stagione 1999-2000, come descritto in questo articolo di www.fanpage.it. Sotto un battere incessante di pioggia di maggio, nonostante un campo zuppo e pieno di pozzanghere, l’arbitro Pierluigi Collina decise di giocare lo stesso dopo la sospensione e il goal del perugino Alessandro Calori fu un castigo pesantissimo per la Juve. Quindici anni prima, la Vecchia Signora era stata punita sempre sotto una pioggia battente dal Napoli di Diego Armando Maradona, che stava iniziando a scrivere la sua leggenda in azzurro. L’1-0 degli azzurri fu rappresentato da una mitica e leggendaria punizione a due in area di rigore, calciata in modo magistrale dall’argentino, che accarezzò il pallone e lo fece entrare in una porta gocciolante di emozioni, in uno stadio che esplose di gioia.