Déjà-vu: un team di esperti chiarisce l’origine del misterioso fenomeno

La sensazione del “già visto” potrebbe derivare alla somiglianza spaziale degli ambienti della nuova situazione con una che abbiamo in memoria ma che non ricordiamo precisamente.

Spesso correlato ad uno stato di stanchezza fisica o mentale, il déjà vu, che in alcune situazioni ci fa percepire una particolare sensazione di aver già vissuto una situazione in realtà del tutto nuova, potrebbe essere prodotto da una somiglianza spaziale tra la nuova situazione e una che abbiamo in memoria ma di cui non abbiamo ricordi. Si tratta della teoria della Gestalt secondo la quale, quando entriamo in contatto con qualcosa di nuovo, ci ricolleghiamo a esperienze del passato ed avvertiamo i nuovi oggetti come già visti in passato. In pratica, alla base del déjà vu, in francese “già visto” –  ci sarebbe una precisa organizzazione spaziale degli ambienti, come i mobili o oggetti, forse simile a quella vista in una differente situazione.

Déjà-vu: un team di esperti chiarisce l’origine del misterioso fenomeno


Per verificare l’ipotesi, i ricercatori statunitensi, guidati dalla docente di psicologia cognitiva Anne Cleary della Colorado State University, ha utilizzato la realtà virtuale per ricostruire vari scenari. “In questo modo abbiamo manipolato gli scenari nelle quali le persone si trovavano – ha dichiarato Clearly a The Conversation – . Alcuni scenari, in particolare, avevano la stessa disposizione spaziale pur essendo divisi”. I risultati della prova, resi noti in un articolo sulla rivista scientifica Consciousness and Cognition, hanno indicato che è più probabile che il déjà vu si produca quando le persone osservavano scenari con la medesima disposizione spaziale degli oggetti di uno scenario precedente che avevano osservato, ma che ora non ricordavano. “Ciò suggerisce che un elemento che contribuisce al déjà vu può essere la somiglianza spaziale di un nuovo scenario con uno in memoria, ma in in quel momento non viene alla mente in maniera consapevole – ha aggiunto la scienziata – ”Questo non significa però che la somiglianza spaziale rappresenti l’unica causa del déjà vu: forse, altri fattori potrebbero contribuire a ciò che rende familiare uno scenario o una situazione”.