Un organo umano è stato fatto crescere in un maiale: il traguardo dei ricercatori cinesi

Si tratta di un rene, ottenuto con cellule umane. L’obbiettivo è di studiare lo sviluppo degli organi e sperimentare nuovi farmaci.

Un team di scienziati cinesi ha raggiunto l’impresa di far crescere dei reni contenenti cellule umane in embrioni di maiale; un traguardo che in futuro potrebbe aiutare a far fronte alla carenza di donazioni di organi. Ma lo sviluppo, descritto giovedì in uno studio sulla rivista Cell Stem Cell, solleva questioni etiche, soprattutto perché alcune cellule umane sono state trovate anche nel cervello dei suini. I ricercatori del Guangzhou Institutes of Biomedicine and Health si sono concentrati sui reni perché sono tra i primi organi a svilupparsi e quelli più comunemente trapiantato nella medicina umana. “I precedenti tentativi di far crescere organi umani nei maiali non hanno avuto successo”, ha detto in una nota l’autore senior Liangxue Lai. “Il nostro approccio migliora l’integrazione delle cellule umane nei tessuti riceventi e ci permette di coltivare organi umani nei maiali.” Si tratta di un approccio diverso rispetto alle recenti scoperte di alto profilo avvenute negli Stati Uniti, dove reni di maiale geneticamente modificati e persino un cuore sono stati inseriti negli esseri umani.

Ma le sfide, secondo gli esperti, sono ancora tante per trasformare l’esperimento in una soluzione praticabile, ma “tuttavia, questa strategia accattivante merita ulteriori esplorazioni“. Il team ha utilizzato l’editing genetico CRISPR per eliminare due geni essenziali per la formazione dei reni all’interno di un embrione di maiale, creando quella che viene chiamata una “nicchia”. Successivamente hanno aggiunto cellule staminali umane pluripotenti, ovvero cellule che hanno il potenziale per svilupparsi in qualsiasi tipo di cellula, che hanno ”riempito” la nicchia. Prima di impiantare gli embrioni nelle scrofe, li hanno fatti crescere in provette contenenti sostanze che nutrivano sia le cellule umane che quelle suine. In totale, hanno trasferito 1.820 embrioni in 13 madri surrogate. Le gravidanze sono state interrotte a 25 e 28 giorni per valutare il funzionamento dell’esperimento. A quel punto gli scienziato hanno scoperto che cinque embrioni selezionati per l’analisi avevano reni funzionalmente normali per il loro stadio di sviluppo con la crescita di ureteri che alla fine li avrebbero collegati alla vescica. “Abbiamo scoperto che se si crea una nicchia nell’embrione di maiale, le cellule umane entrano naturalmente in questi spazi“, ha detto il coautore Zhen Dai. “Abbiamo visto solo pochissime cellule neurali umane nel cervello e nel midollo spinale e nessuna cellula umana nella cresta genitale.” Ma la presenza di cellule umane nel cervello dei maiali suscita preoccupazioni per Darius Widera, professore di biologia delle cellule staminali presso l’Università di Reading. “Anche se questo approccio rappresenta una chiara pietra miliare e il primo tentativo riuscito di far crescere interi organi contenenti cellule umane nei maiali, la percentuale di cellule umane nei reni generati non è ancora abbastanza alta”, ha aggiunto. A lungo termine, il team vuole ottimizzare la propria tecnologia per l’uso nei trapianti umani, ma ad oggi, come ammesso dagli scienziati stessi, non è ancora pronta. Uno dei limiti individuati dagli esperti è la presenza, nei reni, di cellule vascolari derivate dai maiali, che possono causare rigetto se trapiantate in un essere umano. Nonostante le criticità, gli scienziati intendono proseguire e consentire ai reni di svilupparsi per un periodo più lungo mentre stanno studiando la possibilità di sviluppare la crescita di altri organi umani nei maiali, come il cuore e il pancreas.