Sicilia: invasione di formiche rosso fuoco, avvistate per la prima volta in Europa

formica rosso fuoco
Fonte: Twitter/@EkaterinaVA8

Una delle specie più invasive al mondo è Solenopsis invicta, ovvero una specie di formica rossa di fuoco con una puntura davvero dolorosa. È una specie originaria del Sud America e si è affermata in tutto il mondo.

In un articolo pubblicato di recente sulla rivista Current Biology, un gruppo di esperti di formiche conferma che questa specie ha raggiunto la Sicilia e si tratta del primo avvistamento ufficiale della formica rosso fuoco in Europa. Le formiche potrebbero presto diffondersi in tutto il continente, avvertono i ricercatori, questo potrebbe causare gravi problemi ambientali, sanitari ed economici in Italia e non solo.

Come dichiara l’autore principale Mattia Menchetti, dell’Istituto di Biologia Evoluzionistica in Spagna: Solenopsis invicta è una delle peggiori specie invasive. Può diffondersi rapidamente in modo allarmante. Trovare questa specie in Italia è stata una grande sorpresa, ma sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato”.

Comunemente conosciuta come la formica rossa di fuoco, il nome di S. invicta deriva dalla caratteristica più famigerata della formica, ovvero le sue punture molto dolorose e, occasionalmente, possono causare shock anafilattico.

Menchetti ha poi proseguito: “Ci sono un gran numero di specie di formiche aliene attualmente stabilitesi in Europa, e l’assenza di questa specie è stata una sorta di sollievo. Per decenni, gli scienziati hanno temuto che sarebbe arrivato. Non potevamo credere ai nostri occhi quando l’abbiamo visto”.

Dopo aver visto le foto scattate in Sicilia di quella che sembrava S. invicta, i ricercatori hanno girato la regione per confermare l’identità delle formiche e raccogliere i campioni. Hanno così trovato un totale di 88 nidi in un’area di 4,7 ettari vicino a un fiume, alcuni dei quali ospitavano molte migliaia di formiche operaie. Dopo aver parlato con le persone locali, i ricercatori hanno appreso che alcuni abitanti siculi erano stati punti, e frequentemente, per diversi anni.

Per iniziare, ispezioneranno sistematicamente le aree locali per vedere se la specie li ha già raggiunti. Dunque, inizieranno un piano di trattamento pluriennale per sradicare i nidi e monitorare attentamente i siti invasi per accertarsi che non ce ne siano altri. Gli autori sottolineano l’importanza di coinvolgere il pubblico il più possibile per aiutare a monitorare la diffusione delle formiche.

Mechetti conclude: “I cittadini possono svolgere un ruolo molto importante in questo. Speriamo che, con il loro aiuto, saremo in grado di coprire un’area più ampia. Questo ci aiuterà a tracciare e individuare tutte le possibili aree invase nella regione”.