Mentre continua a crescere il bilancio dei morti delle alluvioni in Libia bisogna fare i conti con il rischio di malattie legate alla rottura del sistema fognario
La spaventosa alluvione che ha colpito la Libia mettendo in ginocchio la città di Derna e provocando oltre 5000 morti (un bilancio ancora provvisorio dato che oltre 10mila persone mancano all’appello) potrebbe avere serie conseguenze per la salute di chi è scampato alla tragedia. Le strade sono state letteralmente invase da spaventose ondate d’acqua che hanno mandato in tilt, rompendolo, il sistema fognario, aumentando esponenzialmente il rischio di contrarre pericolose malattie. Lo ha spiegato Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali nonché professore di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma.

Interpellato dall’Adnkronos ha rivelato cosa potrebbe accadere a Derna e nelle altre località colpite nei prossimi giorni: “Quando accadono eventi naturali come l’alluvione in Libia, è alto il rischio che microrganismi oro-fecali arrivino a contatto con le persone. Questo perché la rottura del sistema fognario porta ad una contaminazione tra acque scure e chiare. Quindi parliamo di enterobatteri, per intenderci Escherichia, Salmonella e Shigella, che possono finire a contatto con bambini o persone fragili. Il fango e l’acqua che ristagna, con carcasse di animali e non solo, sono i pericoli maggiori dal punto di vista sanitario. Altra malattia che si richiama sempre quando accadono queste tragedie è il tetano”. Andreoni ha poi aggiunto: “Il bacillo del tetano è presente nell’intestino degli animali ed è eliminato normalmente nelle feci. In queste inondazioni persiste nel terreno e può contaminalo: un pericolo per la popolazione”.