Nel cuore dell’affascinante paesaggio di Davinópolis, nel sud-ovest dello stato brasiliano del Maranhão, è emerso un frammento della storia antica della Terra: un femore colossale, inizialmente attribuito a un bradipo gigante, ma presto identificato come appartenente a un titanosauro, uno dei più grandi dinosauri che abbiano mai camminato sul nostro pianeta.
Le analisi successive hanno confermato che si tratta di un esemplare di sauropode dal lungo collo, vissuto circa 100 milioni di anni fa, durante il periodo Cretaceo. Questo titano, un vero colosso della sua epoca, avrebbe raggiunto una lunghezza di 18 metri e un peso stimato di almeno 40 tonnellate.
Il guardiano del Maranhão: il titanosauro
I titanosauri, parte della famiglia dei sauropodi, erano creature maestose che dominavano i paesaggi della loro era. Con corpi massicci, lunghe code e colli che si protendevano verso le cime degli alberi, rappresentano uno dei capitoli più affascinanti della storia della vita sulla Terra. Alcuni esemplari di questa famiglia, come il famoso Patagotitan argentino, raggiungevano lunghezze superiori ai 20 metri.
La specie rinvenuta in Maranhão, benché ancora in fase di studio, promette di aggiungere nuovi tasselli alla conoscenza paleontologica del Sud America. Il paleontologo Elver Luiz Mayer, dell’Università Federale del Sud e Sud-Est del Pará (Unifesspa), è il responsabile della ricerca e prevede di pubblicare i risultati completi entro il 2025.
L’anatomia del gigante
Le ossa fossilizzate, scoperte durante uno scavo ferroviario condotto da una società privata, includono un femore lungo oltre 1,5 metri, costole, vertebre e parti delle gambe. Questi resti, oggi sottoposti a dettagliate analisi microscopiche, svelano i segni del tempo: alterazioni dovute alla sepoltura e alla fossilizzazione nel corso di milioni di anni.
Attualmente, il materiale viene confrontato con altri reperti di dinosauri vissuti nello stesso periodo, e una volta completati gli studi, troverà posto al Centro di Ricerca di Storia Naturale e Archeologia di São Luís, dove sarà esposto al pubblico.
Un paese ricco di storia preistorica
Il ritrovamento a Davinópolis non rappresenta il primo incontro del Maranhão con i titanosauri. Già in passato, sull’Ilha do Cajual, vicino ad Alcântara, erano stati rinvenuti fossili di questa straordinaria famiglia di dinosauri. Con questa nuova scoperta, il Brasile può vantare ben 16 esemplari di titanosauri ritrovati nei suoi territori, rafforzando la posizione del Paese come uno dei principali teatri di scoperte paleontologiche.
Un Viaggio nel Tempo Geologico
I resti del titanosauro risalgono a un’epoca in cui il Sud America si stava separando dall’Africa, dando origine a un continente giovane e dinamico. Studiare questi fossili offre agli scienziati una finestra unica su quel periodo tumultuoso della storia terrestre. Ogni osso, ogni frammento, è un indizio che contribuisce a ricostruire il passato e a comprendere meglio l’evoluzione della vita.
Con la sua imponenza e il mistero che lo circonda, il titanosauro del Maranhão diventa non solo un simbolo della potenza della natura preistorica, ma anche un richiamo alla meraviglia che il nostro pianeta nasconde sotto la sua superficie. Un gigante del passato, ora rivelato alla luce del presente.