Un nuovo studio ha scoperto che un periodo di movimento lento e senza scosse, noto come “creep asismico”, potrebbe essere un preludio necessario per i terremoti. La ricerca, condotta da Jay Fineberg e colleghi, ha studiato come i materiali si rompono utilizzando esperimenti su fogli di plastica. I ricercatori hanno simulato fratture simili a quelle dei terremoti in laboratorio, utilizzando blocchi di plexiglass. Quando due piastre si spostano l’una contro l’altra, accumulano attrito fino a quando la zona fragile tra di esse non si rompe improvvisamente, generando il movimento rapido che causa il terremoto.
Il processo di frattura non avviene tutto in una volta. Prima di formarsi una crepa, il materiale sviluppa una fase chiamata “fronte di nucleazione”, che si sposta lentamente attraverso il materiale senza causare vibrazioni significative. Questo movimento è noto come asismico e non rilascia energia cinetica nel materiale circostante. Tuttavia, quando la crepa raggiunge i bordi della zona fragile, l’energia necessaria per rompere il materiale aumenta, causando un’accelerazione improvvisa che porta alla frattura rapida, simile a quella di un terremoto.
I ricercatori hanno utilizzato una combinazione di esperimenti di laboratorio e modelli matematici per comprendere questo processo. Hanno scoperto che la “toppa” che inizia come una crepa si muove lentamente fino a quando non raggiunge una zona dove l’energia in eccesso non può più essere trattenuta, causando un’esplosione di frattura. Questo meccanismo potrebbe spiegare come il movimento lento delle placche tettoniche preceda un terremoto vero e proprio.
Anche se è difficile applicare questa scoperta direttamente alle faglie del mondo reale, dove il movimento lento può durare per lunghi periodi senza generare terremoti, i ricercatori sperano che in futuro sarà possibile rilevare segnali di questa transizione da movimento asismico a sismico, magari in strutture come le ali degli aerei o nelle faglie geologiche. Questi studi potrebbero aprire la possibilità di prevedere terremoti prima che avvengano, un passo fondamentale per la protezione dalle catastrofi sismiche. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature e offrono nuovi spunti sulla meccanica dei terremoti e su come potrebbe essere possibile prevederne la formazione.
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