Preoccupazioni sulla carne rossa e salute
La carne rossa ha sollevato preoccupazioni sanitarie per vari motivi. Tra questi, il suo legame con tassi elevati di cancro e il suo impatto negativo sul cambiamento climatico, derivante dai metodi di produzione. Recentemente, uno studio a lungo termine ha rivelato un ulteriore aspetto preoccupante: l’associazione tra il consumo di carne rossa e un aumento del rischio di demenza.
Dettagli dello studio sulla carne rossa e demenza
Questa ricerca, condotta dalla Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, si basa su un’analisi approfondita di dati provenienti da 133.771 individui registrati in due database sanitari statunitensi. I partecipanti sono stati monitorati per un periodo che ha raggiunto i 43 anni, durante il quale sono stati esaminati i loro schemi alimentari in relazione alla probabilità di sviluppare demenza.

Risultati significativi dello studio
- Tra i 11.173 partecipanti che hanno sviluppato demenza, un consumo medio di carne rossa lavorata pari a un quarto di porzione al giorno comporta un incremento del 13% nel rischio di demenza.
- Per ogni porzione aggiuntiva di carne rossa lavorata consumata quotidianamente, l’invecchiamento cognitivo accelera di circa 1,6 anni.
Questi risultati suggeriscono che un’assunzione elevata di carne rossa, in particolare quella lavorata, è correlata a un rischio maggiore di sviluppare demenza e a un deterioramento delle funzioni cognitive.
Considerazioni sui fattori di rischio
È fondamentale sottolineare che studi di questo tipo non stabiliscono una relazione diretta di causa ed effetto. Numerosi fattori possono influenzare il rischio di demenza, tra cui:
- Qualità del sonno
- Consumo di alcol
- Varianti genetiche
La ricerca non ha esaminato tutti questi elementi, quindi non è possibile affermare con certezza che un aumento del consumo di carne rossa sia direttamente responsabile di una maggiore probabilità di sviluppare demenza.
Carne rossa non lavorata e salute cognitiva
Un aspetto interessante emerso dallo studio è che la carne rossa non lavorata, come manzo, agnello o maiale non conservato, non sembra essere associata a un aumento del rischio di demenza. Tuttavia, è stato riscontrato un legame tra il consumo di carne lavorata e il declino cognitivo soggettivo auto-riferito.
Prospettive future della ricerca
Il team di ricerca intende indagare ulteriormente le ragioni per cui la carne rossa potrebbe contribuire allo sviluppo della demenza, inclusi i cambiamenti che essa provoca nel microbioma intestinale. Inoltre, esprimono l’intenzione di ampliare l’analisi a un campione di popolazione più diversificato.
Importanza della salute cognitiva nelle linee guida dietetiche
Le attuali linee guida dietetiche tendono a focalizzarsi principalmente sulla riduzione dei rischi associati a malattie croniche come le malattie cardiache e il diabete. Tuttavia, la salute cognitiva riceve meno attenzione, nonostante la sua connessione con queste patologie.
L’epidemiologo Daniel Wang sottolinea l’importanza di considerare il legame tra dieta e salute cerebrale, auspicando che i risultati di questa ricerca possano stimolare una maggiore consapevolezza in questo ambito. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Neurology, contribuendo così a un dibattito sempre più rilevante sulla salute pubblica e le abitudini alimentari.
Fonti e Riferimenti dell'Articolo: