Spazio: un misterioso raggio blu osservato dalla Stazione Spaziale Internazionale

Il fenomeno ripreso dall’ISS e studiato da un team di ricercatori danesi.

Un fenomeno raro e suggestivo quello avvistato dalla Stazione Spaziale sulla nostra atmosfera. Si tratta di un ”getto blu”, una serie di scariche elettriche paragonabili ai ”classici” fulmini, dalla durata di poche frazioni di secondo. La forma è conica, il colore è blu molto brillante mentre la direzione con la direzione con la quale si propagano, ad una distanza di oltre 50 chilometri, è opposta a quella di un classico fulmine. Non è chiara l’origine di questo particolare fenomeno, anche se si pensa che si crei con lo scontro di cariche elettriche positive nelle regioni superiori alle nuvole temporalesche della stratosfera con le cariche elettriche negative presenti al confine della nube e gli strati superiori dell’atmosfera.

Spazio: un misterioso raggio blu osservato dalla Stazione Spaziale Internazionale

Insomma un fenomeno lontano dalle nostre teste, ma perfettamente osservabile dalla Stazione Spaziale Internazionale che viaggia a 400 chilometri dalla superficie. Proprio l’ISS ha pubblicato, di recente, una foto che ritrae un getto blu sopra all’Oceano Pacifico. Intanto uno studio reso noto su Nature, realizzato da un team di scienziati guidati dall’esperto danese Torsten Neubert, ha riportato le osservazioni, compiute dall’osservatorio Asim, in cinque diversi lampi di luce blu individuati da terra e del suggestivo getto blu osservato dall’ISS. La ricerca ha riportato, inoltre, la rilevazione di un altro fenomeno suggestivo, conosciuto in inglese con il termine Elves, in italiano ”elfi”, acronimo di Emission of Light and Very low-frequency perturbations due to Electromagnetic Pulse Sources. Si tratta di bagliori a forma di anello che si producono nella ionosfera, prodotti per effetto dell’eccitazione delle molecole d’azoto da parte dei getti. I risultati della ricerca contribuiscono ad aumentare le conoscenze che abbiamo su questi rari fenomeni, che probabilmente sono in grado di influenzare la concentrazione dei gas serra nell’atmosfera.