Allergie stagionali: sintomi, cause e prevenzione

In Italia oltre otto milioni di persone soffrono di allergie stagionali, e il dato è in costante aumento. Si prevede che entro il 2025 il 50% della popolazione europea dovrà fare i conti con questo tipo di disturbo.

Le allergie stagionali consistono in una reazione anomala del sistema immunitario nei confronti di sostanze di per sé innocue, come il polline rilasciato dalle piante erbacee. Le allergie possono colpire soggetti di qualsiasi età e in qualunque luogo. In genere, il polline rilasciato da alberi, cespugli e piante erbacee è la principale causa scatenante delle allergie stagionali.

I sintomi sono quelli dei un comune raffreddore, e comprendono starnuti frequenti, congestione nasale, mal di testa e bruciore alla gola. Il sistema immunitario di chi ha sviluppato questo tipo di allergie tende a riconoscere polline e spore come se fossero aggressori, e rilascia nel sangue delle sostanze, tra cui l’istamina, per creare una barriera contro tali allergeni. È proprio il rilascio di tali sostanze che provoca i sintomi allergici. La prevenzione è indispensabile, e sono disponibili trattamenti e farmaci, come gli antistaminici e i corticosteroidi per combattere i sintomi.

Le allergie stagionali possono comparire anche se in passato non si è mai sofferto di tali disturbi. I sintomi, in molti casi, tendono a scomparire col passare degli anni.

Sintomi delle allergie stagionali

Come accennato, i sintomi delle allergie primaverili coinvolgono principalmente l’apparato respiratorio, e sono del tutto simili a quelli di un comune raffreddore. Proprio per questo può essere inizialmente difficile capire che si tratti effettivamente di allergia e non di una tradizionale malattia da raffreddamento. Ci sono dei dettagli a cui è bene prestare attenzione.

Innanzitutto, la durata. Il raffreddore ha generalmente una durata di una settimana circa, mentre i sintomi delle allergie stagionali tendono a durare per l’intero lasso di tempo in cui il soggetto è in qualche modo esposto a un particolare allergene irritante, in genere molto più a lungo di una settimana.

I sintomi comprendono starnuti a ripetizione, prurito al naso, agli occhi e alla gola, congestione nasale, naso che cola, tosse e mal di testa. Un’altra differenza tra raffreddore e le allergie primaverili è rappresentata dal muco. In caso di raffreddore, c’è la tendenza a produrre grandi quantità di muco di colore giallastro, mentre le allergie primaverili generano secrezioni nasali perlopiù acquose e trasparenti.

In genere il raffreddore è accompagnato da febbre, mentre in caso di allergia la temperatura corporea tende a rimanere costante. Le comuni malattie da raffreddamento, inoltre, sono molto più diffuse nei mesi invernali, mentre questo tipo di allergia si presenta, come accennato, durante la primavera e in estate, in concomitanza con il periodo dell’impollinazione o del rilascio delle spore delle muffe. Gli occhi tendono a essere arrossati e lacrimanti, con manifestazioni del tutto simili a quelle della congiuntivite allergica.

Cause

Le allergie stagionali, che, come abbiamo visto, tendono a manifestarsi tra marzo e giugno, sono scatenate dai pollini di alberi e piante erbacee, con differenze anche notevoli tra Italia Settentrionale e Italia Meridionale. Al nord chi soffre di allergia deve stare attento alla fioritura di betulla e ambrosia, mentre al sud bisogna fare i conti principalmente con le graminacee e le parietarie.

Durante il cosiddetto processo di sensibilizzazione, il sistema immunitario tende a riconoscere erroneamente delle sostanze innocue come qualcosa di pericoloso, e comincia a generare anticorpi che scateneranno la reazione allergica qualora si entri nuovamente in contatto con tali sostanze. Gli anticorpi riconoscono l’allergene e comunicano al sistema immunitario di rilasciare nel sangue delle apposite sostanze, come l’istamina, causando una reazione allergica.

Si può essere allergici a uno o più tipologie di polline e spore, e da ciò dipendono i sintomi. Il periodo dell’impollinazione delle piante è generalmente compreso tra febbraio e maggio, e il polline delle piante erbacee è presente nell’aria in quantità massicce nei mesi di maggio e giugno, pertanto i sintomi delle allergie stagionali tenderanno a diventare più acuti in questo periodo. Mentre per quanto riguarda le spore rilasciate dalle muffe, il picco tende a concentrarsi in estate e autunno.

Prevenzione

Il trattamento delle allergie stagionali parte innanzitutto dalla prevenzione. Evitare quanto più possibile l’esposizione ai pollini è fondamentale. È infatti consigliabile che chi soffre di allergie stagionali eviti, laddove possibile, di stare all’aperto nei mesi critici, specialmente quando i livelli di polline nell’aria sono molto alti. Meglio delegare a qualcun altro i lavori di giardinaggio e via discorrendo.

Per quanto riguarda le attività di svago, nei mesi critici è meglio evitare di partecipare a eventi all’aperto, escursioni in aree boschive particolarmente fitte, brughiere e prati incolti con erba alta. Per fare movimento ed esercizio fisico si consiglia di optare temporaneamente per l’home fitness. Invece di assistere dal vivo a eventi musicali e sportivi e affrontare lunghi viaggi per recarsi di persona nei celebri casinò italiani di Venezia, Sanremo, Campione d’Italia o Saint-Vincent si consiglia di affidarsi ad appositi portali online, come ad esempio https://www.casino777.ch/it/ per giocare alla roulette o a blackjack.

Quando capita di stare all’aperto, è molto importante togliersi immediatamente gli indumenti una volta rientrati a casa, e possibilmente fare una doccia per rimuovere le tracce di polline da cute e capelli. Porte e finestre di casa è bene che stiano chiuse, anche durante le ore notturne, per evitare che il polline si diffonda negli ambienti domestici. A tale scopo, è consigliabile considerare l’installazione di appositi filtri, depuratori, e deumidificatori. Evitate di stendere i panni ad asciugare all’aperto durante i mesi critici.

Su internet sono disponibili appositi portali con previsioni relative ai livelli di polline nell’atmosfera. Nei mesi clou è consigliabile consultare spesso le previsioni, e qualora venissero annunciati innalzamenti dei livelli di polline nell’aria, iniziare preventivamente ad assumere specifici medicinali anallergici, anche prima della comparsa dei sintomi.