Clima, dal 2015 temperature globali più alte della storia: i dettagli

Il cambiamento climatico si fa sentire sempre di più anno dopo anno. In particolar modo sulle temperature, in crescita costante dal 2015. Nel 2022 la temperatura globale, in termini di media, è stata di circa 1,15 gradi al di sopra dei livelli pre-industriali. Una tendenza che bisogna fermare al più presto.

Riscaldamento globale: i dati della WMO

Un allarme che viene rilanciato per l’ottavo anno consecutivo dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, la quale ha rilevato le temperature medie del periodo 2015-2022, con risultati a dir poco agghiaccianti. Il 2022, ad esempio, è stato il sesto anno più caldo di questi ultimi 8 appena trascorsi, mentre sul podio finiscono rispettivamente il 2016 (primo), il 2019 (secondo) e il 2020 (terzo). Ma a prescindere dalle classifiche, il dato più inquietante riguarda il fatto che non c’è stato alcuno di questi otto anni che abbia visto la temperatura media globale non scavallare l’aumento di almeno un grado rispetto al periodo pre-industriale. 

Mentre nel decennio 2011-2020 l’innalzamento era stato di circa 1,09 gradi, in quello 2013-2022 si è arrivati a sfiorare il valore record di 1,14 gradi rispetto al cinquantennio 1850-1900. Qualora non si riesca a tenere a freno questa tendenza, il rischio che si valichi il limite del grado e mezzo di aumento fissato dall’Accordo di Parigi sarebbe sempre più concreto e si entrerebbe in un vortice pericolosissimo, quasi senza via di uscita per l’intero pianeta. Già oggi, del resto, non è assolutamente raro vedere le vette delle Alpi senza neve, con piste da sci improvvisate formate da lingue di neve sparate artificialmente e contornate dall’erba.

Cambiamento climatico, cosa possiamo fare noi

Sicuramente per cercare di frenare questa tendenza al riscaldamento sarebbero necessarie diverse manovre da parte dei principali governi del mondo. Ma nell’attesa che i potenti della Terra decidano di mantenere le proprie promesse, qualcosa di concreto la possiamo fare noi nel nostro piccolo. A partire dalla riduzione dello spreco di carta, affidandosi, per esempio, a libri e quotidiani in formato digitale. Anche il monouso sarebbe da bandire dalle proprie abitudini: basta dunque usare piatti, posate e bicchieri di plastica, così come i tovaglioli di carta. Preferire invece l’uso di stoviglie riutilizzabili e tovaglioli di stoffa. 

Per andare a lavoro, così come da qualsiasi altra parte che non richieda uno spostamento eccessivamente lungo, privilegiare i mezzi elettrici, specialmente biciclette e monopattini, lasciando auto e moto a casa. Anche i trasporti pubblici rappresentano una buona alternativa per ridurre l’inquinamento. 

A casa, provare a risparmiare il più possibile energia elettrica, facendo attenzione alla scelta di fornitori energetici che abbiano a cuore il rispetto dell’ambiente, optando per un nuovo piano per la luce di casa, che consenta di usufruire di energia sostenibile risparmiando in bolletta. Inoltre, dire stop allo spreco di cibo, guardando le scadenze e comprando il minimo necessario da consumare, scegliendo prodotti a km 0 così da ridurre l’uso di imballaggi e carburante per i trasporti. Se possibile, preferire altri alimenti alla carne, specie frutta e verdura. 

Un altro consiglio è quello di risparmiare l’acqua facendo attenzione al suo uso, con docce corte, lavastoviglie e lavatrici a pieno carico, e chiudendola mentre ci laviamo i denti. Infine, qualora si possa scegliere, si opti per lo smart working e si comprino sempre meno prodotti nuovi, riciclando e aggiustando il più possibile quelli che si hanno già in casa.