Nessun pianeta B, ecco perché ‘crederci è pericoloso’

Le parole dello studioso di Princeton Martin Rees su una possibile terraformazione di Marte e dell’esistenza di un ipotetico ”pianeta B’ o di riserva.

Non esiste nessun ‘‘pianeta B” per la razza umana e crederci rapprenta solo una ”pericolosa illusione”. A dichiararlo è Martin Rees ricercatore dell’Università di Princeton ed autore di un celebre studio dal titolo On The Future: Prospects for Humanity. L’esperto ha chiarito la questione di una futura colonizzazione su Marte aggiungendo come ”nessun pianeta potrà essere reso confortevole come la Terra”. Lo scienziato ha sottolineato come, invece, sia necessario rendere più abitabile possibile il nostro pianeta, non solo ora, ma per i secoli futuri.

Nessun pianeta B, ecco perché ‘crederci è pericoloso’

Le dichiarazioni dell’esperto, sull’inesistenza del pianeta B, avvengono in un periodo particolare per l’esplorazione spaziale; quando in tanti stanno pensando ad una futura colonizzazione di Marte. E’ il caso del fondatore di SpaceX Elon Musk che ha più volte riproposto il tema, anche in occasione del festival SXSW di Austin, in Texas quando ha spiegato come il pianeta rosso possa rappresentare una salvezza per l’umanità, in caso di catastrofi. In realtà la terraformazione di Marte, spiega lo scienziato, presenta una miriade di ostacoli; difficoltà notevolmente maggiori rispetto ad un intervento sul clima terrestre. Eppure i dati parlano chiaro: alla fine di novembre l’ufficio delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto nel quale avverte che per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi entro questo secolo, bisognerebbe abbattere le emissioni del 55% entro il 2030. Ciò prevede cambiamenti radicali per la civiltà umana.