Le tecnologie del videogaming: RNG, DLSS e molto altro

Il binomio composto da videogioco e tecnologia evoca immediatamente immagini precise: monitor di grandi dimensioni, led luminosi e materiali di pregio ci portano a giudicare la tecnologia del videogioco basandoci sulla qualità dei materiali utilizzati. È certamente vero che, nel mondo del videogaming, i materiali hanno la loro importanza fondamentale: basti su tutti pensare al ruolo delle componenti hardware in un computer di fascia alta, sempre più performanti e in costante sviluppo. Ma i progressi tecnologici nel videogaming si misurano anche nello sviluppo dei software: è spesso per merito di tecnologie digitali che il videogioco continua la sua strada costellata di successi, mantenendosi ormai da anni ai vertici dell’industria dell’intrattenimento. Le tecnologie più importanti e rivoluzionarie nei videogiochi sono spesso nascoste: innovazioni evidenti solo agli addetti ai lavori, e che spesso trovano applicazione anche fuori dal mondo del videogaming, siano esse state sviluppate al suo interno o meno.

Prendiamo per esempio il DLSS, tecnologia sviluppata da Nvidia. L’azienda è una delle più note produttrici di schede grafiche, ed è stata tra le prime a esplorare strade che portassero a miglioramenti visivi indipendenti dalla maggior potenza di calcolo. DLSS è infatti l’acronimo di Deep Learning Super Sample, traducibile come super campionamento ad apprendimento profondo: il deep learning è legato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, fondamentale in questa specifica tecnologia. Quest’ultima è basata sulla rielaborazione multipla di un’immagine in bassa risoluzione a opera dell’AI, che utilizza le migliori come immagini ad alta risoluzione: in sostanza, le immagini del videogioco vengono processate in bassa risoluzione dall’hardware, per poi essere migliorate da un algoritmo AI piuttosto che dalla mera potenza della scheda video. Un’evoluzione importantissima sul piano grafico, che consente di avvicinarsi al fotorealismo senza dover dipendere totalmente dalle prestazioni della scheda video.

Pensiamo poi a tutti quei contesti nei quali un videogioco dipende da elementi casuali: il premio per la sconfitta di un nemico, la percentuale di possibilità di colpire un avversario e dozzine di altri esempi possibili. In un mondo interamente regolato da codici scritti a tavolino, che spazio rimane al caso? La soluzione è quella di utilizzare un algoritmo che si occupi della casualità. Si tratta di una necessità imprescindibile in innumerevoli giochi dove questa assume importanza fondamentale: se stiamo giocando su una piattaforma di poker online, come possiamo essere sicuri che le prossime carte che riceveremo non siano predeterminate da un codice? La risposta è negli algoritmi RNG, in grado di assicurare n grado assoluto di imprevedibilità in un mondo digitale che, per sua natura, è predeterminato. RNG è l’acronimo di Random Number Generator, ossia generatore di numeri casuali: si tratta di un software deputato a fornire un numero sempre casuale a ogni interazione. Funziona partendo da misurazioni sempre differenti e irripetibili, per esempio rilevando data e ora del sistema, oppure la tensione che passa in un componente in un dato momento: il valore misurato viene rielaborato da uno specifico algoritmo che fornisce un numero generato in maniera totalmente casuale e imprevedibile, che sarà da base per qualsiasi evento casuale di un gioco, dalle carte pescate al looting di un nemico.

Vale la pena menzionare anche il cloud gaming, tecnologia specifica del videogioco basata sul concetto di streaming. Per comprenderne il funzionamento è sufficiente conoscere a grandi linee la tecnologia dello streaming: un file ospitato su un server remoto viene riprodotto su un dispositivo di arrivo grazie alla rete, sulla quale viaggiano le informazioni legate all’esecuzione del file. Conosciamo tutti le varie piattaforme audio o video come Spotify o Netflix, che permettono di riprodurre sul nostro dispositivo file che non si trovano fisicamente in esso. Il cloud gaming segue la stessa logica, solo che il file riprodotto è un videogioco. Il videogiocatore può giocare su un qualsiasi dispositivo connesso a Internet, perché il videogioco non si trova nel dispositivo: viene eseguito su un server remoto, al quale i comandi del giocatore sono trasmessi e dal quale proviene la trasmissione del gioco tramite streaming. Una tecnologia largamente dipendente dalla qualità della propria rete, ma che ha tutte le carte in regola per diventare grande protagonista nel videogaming.

Si potrebbero ancora fare innumerevoli esempi: Realtà Virtuale e Aumentata, per esempio, portano il videogioco nel mondo reale tramite visori o fotocamere. La stessa Intelligenza Artificiale ha sempre più ampio impiego in ogni contesto e il videogioco non è da meno, con esempi di applicazione anche nella gestione delle animazioni e del comportamento dei personaggi non giocanti. Quello del videogaming è un mondo a dimensione di tecnologia, sia quella visibile che quella più nascosta.