Fuochi artificiali: rilevati livelli record di inquinamento

Boom di rame, zolfo, piombo, alluminio, potassio, stronzio e bario.

Sono trascorse poche ore dalla notte di Capodanno e, nonostante in tante città vigesse il divieto di sparare fuochi artificiali, in tanti hanno deciso di festeggiare, come da tradizione, l’arrivo del nuovo anno con i botti. Il risultato è un boom di sostanze nocive nell’aria, come confermato dalla Federal Environment Agency (UBA), in uno studio effettuato in Germania. E’ il particolato ad aumentare secondo la ricerca con un picco notevole di particelle solide e liquide disperse in atmosfera, che ristagnano anche per diverse ore in aree delimitate rappresentando un pericolo per la salute di anziano e bambini.

Fuochi artificiali: rilevati livelli record di inquinamento

Secondo i dati dei ricercatori dell’UBA, nel 2018, la concentrazione di PM10 in Germania era pari a 1000 microgrammi di particolato (PM10) per metro cubo di aria; un vero e proprio record, con punte di 50 microgrammi per metro cubo. Naturalmente in Italia le condizioni dell’aria peggiorano, soprattutto nelle grandi città. Durante la notte di San Silvestro, secondo la ricerca, il cielo diventa una sorta di laboratorio chimico all’aperto, con un’impennata di rame, zolfo, piombo, alluminio, oltre che potassio, stronzio e bario. Si tratta di composti che peggiorano l’incidenza di malattie respiratorie come bronchiti e asma, ma che già respiriamo a causa delle industrie elettriche, la combustione delle stufe a legna e del traffico. In ogni caso, secondo l’UBA, i botti esplosi per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo rappresentano circa il 2% della quantità totale di polveri prodotte nell’interno anno.