La possibile spiegazione della maggiore mortalità degli uomini.
Il Coronavirus potrebbe risultare più letale per gli uomini rispetto alle donne per ”colpa” dei testicoli. A rivelarlo è una ricerca pubblicata da “Il Messaggero” e realizzata negli USA dal Montefiore Health System e dall’Albert Einstein College of Medicine di New York City. Secondo lo studio le ghiandole sessuali maschili potrebbero rappresentare “una sorta di roccaforte” nella quale il virus si nasconde quando è sotto attacco. La presenza del recettore ACE2 nei testicoli, a cui il COVID-19 si lega, potrebbe favorire la persistenza del virus nel corpo maschile per un periodo molto più lungo rispetto alle donne. Secondo gli autori della ricerca sono quattro: il professore di biologia molecolare Amit Verma, il professore di biologia Ulrich Steidl, l’oncologa Aditi Shastri, e sua madre, Jayanthi Shastri, microbiologa in India. Lo studio, pubblicato su “MedRxiv”, un sito sul quale gli esperti condividono le informazioni sul Coronavirs, non ha ancora ricevuto verifiche e conferme ufficiali.
Insomma solo un’ipotesi, ancora non suffragata da conferme ufficiali, ma basata ”studi condotti in tutto il mondo che hanno ripetutamente dimostrato un’incidenza maggiore e una severità più grave della malattia negli uomini rispetto alle donne“. A detta degli esperti è chiaro che gli uomini necessitano di tempi più lunghi per “liberarsi del virus”, e ciò che potrebbe spiegare “la maggior gravità dei casi”. I dati degli esperti si basano sulle informazioni raccolte in Cina, Corea del Sud, Italia, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti: i paesi maggiormente interessati dal contagio e tutti con un numero di decessi maggiore tra i maschi rispetto alle donne. Secondo Kathryn Sandberg, docente della Georgetown University di Washington, esperta delle reazioni immunitarie di uomini e donne “i testicoli potrebbero avere un ruolo importante”. Nell’intervista rilasciata al Los Angeles Post la ricercatrice ha aggiunto come, qualora la teoria fosse confermata, si confermerebbe la possibilità di trasmissione anche per via sessuale, attraverso il liquido seminale.
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