Coronavirus in Svezia: con la strategia ‘soft’ 4.600 morti e 45mila contagi

Il paese mostra uno dei numeri più alti di contagi per abitanti.

Un approccio ”da rivedere” quello della Svezia nei confronti del Coronavirus. Ad annunciarlo è Anders Tegnell, l’epidemiologo di stato della Public Health Agency of Sweden. Secondo l’esperto la scelta del paese di imporre un blocco meno stretto rispetto agli altri ha portato ad un bilancio pesante. “Se dovessimo trovarci di nuovo nella stessa situazione – spiega – adotterremmo una strategia a metà strada tra la nostra e quelle che hanno adottato nel resto del mondo”. Rispetto ad altri paesi in Europa, la Svezia ha adottato un approccio relativamente rilassato nei confronti del COVID-19 scegliendo di non istituire un lockdown lasciando aperti musei, bar, ristoranti, palestre, centri commerciali, scuole e locali.

Coronavirus in Svezia: con la strategia ‘soft’ 4.600 morti e 45mila contagi

Le uniche restrizioni riguardavano il distanziamento sociale e l’impossibilità di effettuare riunioni con più di 50 persone. Alla fine di marzo, la Svezia ha proibito ai residenti le visite alle case di cura degli anziani, ma la misura non ha impedito al virus di raggiungere le strutture di assistenza in tutto il paese. Ad oggi la Svezia ha riportato oltre 4.500 decessi associati al virus e circa la metà dei morti si è verificato tra gli anziani nelle case di cura. “Dobbiamo ammettere – conclude il primo ministro Stefan Löfven al quotidiano svedese The Aftonbladet Daily – che la protezione degli anziani non ha funzionato. Sono troppi gli ”over” morti nel nostro paese.” Secondo i dati del gruppo di ricerca Ourworldindata.org la Svezia ha l’ottavo numero più alto di decessi per abitante correlati al coronavirus.