Scoperta la “cava della morte”: trovati oltre 3.500 corpi in una fossa comune

Agghiacciante ritrovamento in Russia dove è stata portata alla luce una fossa comune di epoca nazista con 3.500 corpi al suo interno. Il ritrovamento vicino alla città di Salsk

Raccapricciante e agghiacciante scoperta quella effettuata in Russia dove, a distanza di 75 anni sono riemerse le prove dei tremendi crimini commessi dai nazisti. È stata infatti trovata, nelle vicinanze della città di Salsk nella regione di Rostov, una fossa comune contenente almeno 3.500 corpi. La zona del ritrovamento è nota per essere stata occupata dalla Germania di Hitler e secondo gli esperti non vi sono dubbi sul fatto che la fossa sia riconducibile proprio alle terribili azioni dei nazisti. Al suo interno, come accertato da alcuni archeologi locali, sarebbero presenti resi di donne e bambini, alcuni dei quali neonati, tutti uccisi nella maggior parte dei casi con fucilazione. Ma altri sarebbero morti a causa delle violentissime percosse ricevute. “Una questione di giustizia storica”, l’hanno definita gli esperti autori del ritrovamento, il team di archeologi Mius-Front, che ora collabora con il comitato investigativo della zona incaricato per far luce sui retroscena della “cava della morte”. Spiegando che “furono uccisi 3.500 civili dai nazisti nel 1942-43. C’erano anche molti bambini tra loro. Dopo i nostri scavi sono stati trovati e estratti per scopi di ricerca 15 bambini che avevano da uno a quindici anni al momento della morte. Tutto questo è davvero spaventoso. Non c’è niente di più terrificante in guerra che vedere i bambini.

morire”. La scoperta è la conseguenza della declassificazione dei documenti dagli archivi dei servizi segreti del Kgb di epoca sovietica. E nelle prossime settimane potrebbero tornare alla luce altre fosse comuni dal momento che diversi scavi sono in corso in tutto il paese. “Su molti corpi sono evidenti i segni di colpi alla testa probabilmente inflitti con uno stivale o un pugno, forse le teste dei bambini sono state sbattute contro l’argilla secca della cava” hanno spiegato gli archeologi che hanno condotto l’analisi del Dna sui resti di 60 persone accertando che tra di loro vi sono 16 donne e 19 bambini di età compresa tra i due e i diciannove. È inoltre iniziata la ricerca dei parenti delle vittime