Schizzano anche i prezzi del petrolio, dei cereali, del mais, ma anche dell’alluminio, del palladio e dell’oro.
Come prevedibile il conflitto tra Russia e Ucraina, cominciato oggi con l’inizio delle operazioni militari russe in territorio ucraino ha scosso fortemente i mercati internazionali, soprattutto quelli legati ai prodotti energetici, che nelle ultime ore hanno incrementi record. Il prezzo del gas, in particolare, è aumentato del 60% in una sola giornata, raggiungendo quasi 125 euro per megawatt all’ora. Si tratta del prezzo più caro da dicembre ad oggi. Anche il barile di Brent è salito ai livelli del 2014, superando i 100 euro, prezzo che si rifletterà pesantemente sui prezzi dei carburanti.
Intano continua anche il rally del costo dei cereali, con il grano macinato sui massimi sul mercato europeo con un prezzo di 318 euro per tonnellata (+11%). Si tratta del massimo storico. A seguire anche il costo del mais, del quale l’Ucraina è il quarto esportatore al livello mondiale e che oggi ha un costo di 285 euro per tonnellata, in rialzo di 17 euro con un rialzo del 6% nelle ultime 24 ore. Corre anche il prezzo del palladio del 5,56% concludendo la giornata a 2.316,27 dollari l’oncia. Schizza il costo dell’alluminio, il cui prezzo è stato influenzato negli ultimi mesi, anche dall’aumento dei prezzi dell’elettricità, che ha costretto la metà delle fonderie a tagliare la produzione o addirittura a chiudere del tutto. Mentre l’oro, considerato da sempre bene rifugio per eccellenza in tempi di incertezza, sale dell’1,56% ad un costo del 1.871,20 dollari.