Danimarca: arriva la fabbrica di latte sintetico senza le mucche, copiato il gene delle proteine casearie

Danimarca, arriva la fabbrica di latte sintetico senza le mucche. Sarà avviato il brevetto del 2019

Remilk
Fonte: Twitter/@SamSetteSuperno

Ha lo stesso sapore del latte tradizionale prodotto dalle mucche, ma in realtà è sintetico e creato in laboratorio da un gruppo di ricercatori in Danimarca. Si tratta della start up israeliana Remilk, con sede a Kalundborg, e a lavoro per allargarsi sul mercato e produrre latte e derivati, come yogurt, formaggi e gelati cui sapori e consistenze sono identiche a quelle vere. Insomma, un vero e proprio latte, ma senza mucche.

L’azienda Remilk grazie al suo brevetto ora arriverà in Europa, esattamente in Danimarca, con una fabbrica che sarà in grado di fare le veci di 50.000 mucche l’anno. Ma come funziona la produzione? In pratica viene utilizzata una tecnica relativa al processo di fermentazione microbica, ossia un principio che somiglia a quello già adoperato per alcolici oppure nella lievitazione di prodotti come il pane. I ricercatori della start up sono stati in grado di copiare il gene autore della produzione delle proteine del latte nelle mucche e ad immetterlo nel lievito che ha ripetuto la precisa funzione mostrando ottimi risultati di produzione.

https://twitter.com/Remilk_Foods/status/1514939952974467079

Il lievito, giunto a questo punto, viene inserito nei fermentatori e qui andrà a concludere il processo di produzione delle proteine del latte a cui vanno aggiunti grassi, vitamine, minerali, zuccheri vegetali e zuccheri non animali. Si andrà così a produrre qualsiasi prodotto e derivato del latte come yogurt, formaggi, panna montata e così via.

Tale innovazione annunciata da Remilk, ha messo in allerta i produttori italiani, infatti, secondo la Coldiretti la produzione del latte sintetico non si tratta di una buona novità, bensì di una minaccia. Il settore che trasforma il latte vanta di un fatturato che va oltre i 16,2 miliardi di euro e che dà lavoro a più di 100 mila lavoratori. Secondo l’azienda israeliana, invece, si tratta di un’ottima soluzione dato che per produrre in laboratorio la medesima quantità di latte di una fattoria occorre il 99% in meno del suolo utilizzato.