La siccità fa emergere una città di 3.400 anni fa in Iraq

Gli esperti hanno scoperto cinque vasi di ceramica con più di 100 tavolette cuneiformi di argilla.

Un insediamento risalente a 3.400 anni fa è emerso in Iraq dopo l’abbassamento record del livello dell’acqua di un bacino idrico prodotto dalla pesante siccità che sta colpendo il paese. A scoprirlo è stato un team di archeologi curdi e tedeschi nella zona di Mosul, lungo il fiume Tigri a nord del paese. Indicato con il nome di Kemune, l’insediamento corrisponde alla città dell’età del bronzo Zakhiku, un importante insediamento dell’Impero Mittani che regnò nell’area tra il 1550 e il 1350 a.C. Il centro abitato è stato sommerso dopo che il governo iracheno ha realizzato la diga di Mosul negli anni ’80. Dopo che gli esperti hanno saputo che la città era riemersa dall’acqua, per via della siccità, sono accorsi a scavare.

La siccità fa emergere una città di 3.400 anni fa in Iraq

Per quanto riguarda gli antichi Mittani, il popolo che realizzò la città, si sa ben poco soprattutto perché gli archeologi non ne hanno scoperto la capitale, ma ora i resti scoperti potrebbero aiutare a fornire informazioni. Nel sito gli esperti hanno portato alla luce, infatti, cinque vasi di ceramica contenenti con oltre 100 tavolette cuneiformi di argilla risalenti al periodo medio-assiro, tra il 1350 e il 1100 a.C., che potrebbero rivelare dettagli inediti sulla fine dell’insediamento e sull’ascesa del dominio degli assiri nella zona.