Resti di un soldato tedesco trovati sull’Appennino identificati dopo 6 anni: il suo nome

Svelato il nome del soldato tedesco i cui resti vennero rinvenuti, nella zona di Montepiano, nel 2016. È stato possibile identificarlo grazie alla piastrina e ad alcuni oggetti personali

La piastrina e alcuni oggetti personali rinvenuti vicino ai suoi resti hanno consentito, non senza difficoltà, di dare un nome ad un uomo, un soldato, il cui corpo rimase disperso per 78 anni prima di essere trovato, nelle vicinanze di Montepiano (in provincia di Prato) nel 2016. E sei anni dopo è stato finalmente possibile dare un nome a quei resti, appartenenti ad un tedesco. Furono i ricercatori Davide Pazzaglia e Rinaldo Fabbri di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna, esperti di ricerche belliche, a fare l’incredibile scoperta e, nelle ultime ore, l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese ha confermato l’importante novità ovvero che il soldato tedesco è stato finalmente identificato e ha un nome, ovvero Helmut Wiedemann. Oltre al fatto che l’identificazione è stata confermata dal Wast, l’archivio militare di Berlino.

Si ritiene che all’epoca Wiedemann (nato il 25 maggio 1911) fosse un pioniere della 334esima Divisione di fanteria tedesca e che il decesso sia sopraggiunto nel corso di un combattimento corpo a corpo contro il 168mo reggimento della 34esima Divisione di Fanteria Usa. I resti del soldato sono stati trasferiti al Cimitero Militare Tedesco del Passo della Futa, dove ora riposa accanto a quelli di Karl Moller, un soldato deceduto a 20 anni il cui corpo venne trovato, utilizzando un metal detector, sempre dai due ricercatori nei boschi dell’Appennino tosco-emiliano.