L’orbita dell’asteroide colpito dalla NASA sta variando in modo imprevisto

L’asteroide Dimorphos sorprende ancora i ricercatori. La roccia spaziale, colpita l’anno scorso dalla sonda Double Asteroid Redirection Test (DART) della NASA, ha mostrato un periodo orbitale diverso rispetto alle previsioni. Dimorphos è un piccolo satellite che orbita intorno all’asteroide Didymos; entrambi ben lontani dal nostro pianeta. Il sistema è stato scelto dalla NASA per testare una tecnica di difesa planetaria con buoni risultati: l’impatto di DART ha cambiato il periodo orbitale di Dimorphos, accorciandolo di circa 33 minuti. La collisione è avvenuta a settembre. Alcuni mesi dopo Jonathan Swift ha portato i suoi studenti in un osservatorio in California per studiare l’asteroide registrando, con sorpresa, che l’orbita di Dimorphos attorno a Didymos ha continuato a restringersi per circa un mese dopo la collisione. Il periodo orbitale dell’oggetto è ora di 34 minuti, diverso dai 33 minuti misurati in precedenza. Questa differenza suggerisce che, sebbene DART abbia causato un solo impatto, qualche altra forza ha continuato a rallentare l’orbita dell’asteroide. Cosa ci sia all’origine di questo meccanismo è un mistero. Una delle possibili ipotesi è che, in precedenza, la gravità di Didymos abbia causato il cosiddetto blocco della marea su Dimorphos; un fenomeno poi stravolto con l’impatto, che potrebbe averne causato il ”ribaltamento”. “L’impatto potrebbe aver causato modifiche delle forze di marea e, di conseguenza, del periodo orbitale“, ha suggerito Swift. Harrison Agrusa, un membro del team DART, ha notato che ci sono prove di tale ”ribaltamento” e che Dimorphos ha mostrato una significativa ”librazione” dopo l’impatto.

Ma per gli esperti è più probabile che il materiale rilasciato dall’impatto (come rocce lunghe alcuni metri) sia rimasto in orbita attorno a Dimorphos e poi sia precipitato sulla sua superficie, accorciando ulteriormente l’orbita. “Credo che questa sia la spiegazione più probabile”, ha aggiunto Agrusa. Nancy Chabot, membro del team della missione, ha sottolineato che le osservazioni di Dimorphos hanno indicato che il periodo orbitale ha continuato a diminuire e a stabilizzarsi, il che forse indica che il materiale è poi tornato sulla superficie dell’asteroide. “Non abbiamo visto alcun cambiamento dopo il primo mese“, ha riferito. Ulteriori indagini chiariranno cosa effettivamente sia accaduto al piccolo oggetto spaziale.