La Grande Sfinge di Giza: modellata dall’erosione del vento?

Un nuovo studio suggerisce che la forma della Grande Sfinge di Giza potrebbe essere stata plasmata dall’erosione del vento.

Sfinge

Presumibilmente il retro è stato formato da un vento di coda. (Avventure di viaggio in famiglia / Shutterstock.com)

Un nuovo studio suggerisce che la forma della Grande Sfinge di Giza potrebbe essere stata plasmata dall’erosione del vento. Gli autori dello studio hanno replicato le condizioni meteorologiche dell’epoca in cui è stata costruita la Sfinge e hanno scoperto che la forma di base del monumento potrebbe essere stata modellata dall’erosione, lasciando solo i dettagli più fini da scolpire dagli esseri umani. Questa scoperta offre una possibile spiegazione su come formazioni simili alla Sfinge possano derivare dall’erosione. Gli autori dello studio sono stati ispirati dalle insolite formazioni rocciose chiamate yardang, che si trovano nei deserti di tutto il mondo e sono state formate dall’erosione del vento. Le yardang sono approssimativamente simili per forma e proporzione alla Grande Sfinge, il che ha portato all’ipotesi che la statua potesse essere iniziata come un yardang naturale che gli antichi egizi immaginavano come una creatura mitica. Gli autori dello studio hanno costruito delle strutture di argilla morbida con materiale più duro e meno erodibile all’interno, imitando il terreno di Giza. Queste strutture sono state poi esposte a un tunnel d’acqua che replicava i venti prevalenti dell’Egitto. Osservando gli effetti dell’erosione sui loro modelli in miniatura, i ricercatori hanno notato come un tumulo privo di caratteristiche si trasformasse in un leone maestoso. Le parti più resistenti assumevano la forma di una testa cilindrica, creando una “ombra del vento” che proteggeva il corpo. La schiena curva della creatura veniva scolpita da una “scia turbolenta”, mentre un flusso accelerato sotto la testa dava forma al collo, alle zampe anteriori e alle zampe della bestia mitologica. Questi risultati mostrano cosa potrebbero aver incontrato gli antichi popoli nei deserti dell’Egitto e perché hanno immaginato una creatura fantastica. Lo studio è stato accettato per la pubblicazione in Physical Review Fluids e il suo abstract è stato presentato alla 75a riunione annuale della Divisione di Fluidodinamica dell’APS.

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