Siberia: orsi mezzi addormentati vagano storditi perché fa troppo caldo per andare in letargo

orso letargo
Fonte: Pixabay/422737

Gli orsi in Siberia stanno vagando storditi e mezzi addormentati a seguito delle calde temperature anomale di questo autunno, secondo il Dipartimento per la protezione della fauna selvatica della regione dell’Amur.

Gli orsi sono pronti per andare in letargo, dopo aver accumulato le opportune riserve di grasso per dormire durante l’inverno, ma le elevate temperature di novembre li hanno tenuti svegli più del dovuto.

Il dipartimento governativo ha scritto in un post su Telegram: “In alcune aree, gli orsi mezzi addormentati camminano ancora intorno alle tane. Gli orsi sono stati avvistati mentre vagavano storditi un mese dopo il momento in cui di solito entrano in letargo, verso la fine di ottobre”.

Gli orsi insonni erano soprattutto maschi, mentre le femmine con i cuccioli si sono recate nelle loro tane precisamente nei tempi previsti.

Solitamente gli orsi trascorrono l’inverno dormendo nelle tane, ed escono fuori in primavera quando il cibo diventa di nuovo disponibile. A differenza di altri animali che vanno in letargo, gli orsi decidono da soli quando iniziare il loro lungo sonno stagionale in base a una serie di fattori, tra cui: la fornitura di cibo e la temperatura. La ricerca ha fatto un collegamento tra il clima più caldo e gli inverni più brevi a una riduzione del tempo che gli orsi trascorrono in letargo, con gli orsi che lasciano le loro tane 3,5 giorni prima con ogni aumento della temperatura di 1,8 gradi Fahrenheit (ossia 1 grado Celsius).

I problemi di ibernazione sembrano avere un impatto maggiore sui maschi rispetto alle femmine e ai cuccioli.

Come ha spiegato a Live Science Oivind Toien, zoofisiologo e assistente professore di ricerca presso l’Istituto di biologia artica dell’Università dell’Alaska Fairbanks: “Il periodo di deposizione nelle femmine con cuccioli ha lo scopo aggiuntivo di proteggere i cuccioli. Quindi gli orsi più piccoli potrebbero dover stare molto attenti a non spendere energia extra per l’attività durante questo periodo di transizione verso il letargo”.