Eruzione vulcanica Islanda: la faglia si riattiva dopo 800 anni

L’ultima serie di eruzioni che ha scosso Grindavik, una piccola cittadina di pescatori nel sud-ovest dell’Islanda, ha confermato che la linea di faglia sottostante si è risvegliata.

La recente attività vulcanica nella regione ha indotto alla cautela da parte delle autorità islandesi. L’eruzione è l’ultima di una serie di eventi geologici che hanno sconvolto la penisola di Reykjanes, che non aveva subito eruzioni per secoli fino all’inizio di una serie di cinque eruzioni. Secondo Patrick Allard, vulcanologo dell’Institut de Physique du Globe di Parigi, l’Islanda è entrata in una nuova fase di attività tettonica che potrebbe persistere per anni, se non decenni. La nazione insulare si trova sulla dorsale medio-atlantica, dove le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana si stanno separando, creando un focolaio di attività sismica. Prima dell’eruzione iniziale nel 2021, gli scienziati hanno rilevato segni di magma in aumento, indicando che la crosta terrestre veniva distorta dal movimento della roccia fusa. Le due eruzioni più recenti, inclusa quella che minaccia Grindavik, si sono verificate con un preavviso sismico minimo, suggerendo che il magma si nasconde appena sotto la superficie, pronto a eruttare. Allard spiega che lo spessore della crosta terrestre lungo la linea di faglia sotto l’Islanda facilita questi improvvisi rilasci di pressione del magma.

Anche se non si prevede che il volume di magma che emergerà sarà massiccio, la sua presenza comporta rischi significativi. L’impianto geotermico di Svartsengi, che fornisce elettricità e acqua calda a circa 30.000 persone nella penisola di Reykjanes, è in pericolo. Inoltre, le eruzioni hanno portato alla chiusura della Laguna Blu, una rinomata attrazione turistica celebre per le sue terme geotermiche. Allard sottolinea che la stessa Grindavik è situata su antiche colate laviche risalenti a 800 anni fa, mettendo in dubbio la saggezza di fondare una città in una posizione così instabile. Con solo poche ore di attività sismica critica che servono da avvertimento prima delle ultime due eruzioni, i residenti e le autorità devono rimanere vigili per i segnali di un’imminente attività vulcanica. Gli esperti avvertono anche della possibilità di un’eruzione sottomarina, che potrebbe portare al rilascio esplosivo di cenere vulcanica. Tuttavia, un evento così catastrofico è ritenuto improbabile nella penisola di Reykjanes.