Una dieta rallenta l’invecchiamento biologico. Lo studio

Un nuovo studio suggerisce che attenersi a una dieta in stile digiuno può portare con sé una serie di benefici, tra cui un minor rischio di malattie e un invecchiamento cellulare più lento. Conosciuta come dieta mima digiuno, o FMD, la breve riduzione del cibo mira a replicare gli effetti di un digiuno a base di sola acqua senza rinunciare ai nutrienti essenziali. Ciò comporta il consumo di una parte di zuppe a base vegetale, barrette energetiche, patatine, tè, integratori vitaminici e minerali suddivisi in cinque giorni, fornendo una dieta ricca di grassi insaturi e povera di calorie, proteine ​​e carboidrati. I ricercatori della University of Southern California (USC), della Yale School of Medicine e dell’AIRC Institute of Molecular Oncology in Italia hanno condotto due studi clinici coinvolgendo un totale di 144 volontari scoprendo che i soggetti che assumevano l’afta epizootica avevano una ridotta resistenza all’insulina (collegata al diabete), grasso epatico e invecchiamento del sistema immunitario, tutti fattori che contribuiscono a un’età biologica inferiore e a una minore malattia in generale.

Questo studio mostra per la prima volta prove di riduzione dell’età biologica da due diversi studi clinici, accompagnate da prove di ringiovanimento della funzione metabolica e immunitaria“, afferma il gerontologo Valter Longo, della USC. Si è scoperto, inoltre, che i partecipanti che hanno seguito i cicli di FMD avevano un’età biologica media di 2,5 anni più giovane rispetto agli altri gruppi. Si tratta di un valore che misura l’usura delle cellule o il loro funzionamento in relazione all’età effettiva. Inoltre, i miglioramenti in termini di salute non sembravano essere collegati ad alcuna perdita di peso associata. In altre parole, il corpo non percepisce solo i benefici derivanti dalla perdita di peso: sembra che ci sia anche qualcos’altro, su cui studi futuri potranno continuare a indagare. “Questo è il primo studio a dimostrare che un intervento basato sul cibo che non richiede cambiamenti cronici nella dieta o in altri stili di vita può rendere le persone biologicamente più giovani, sulla base sia dei cambiamenti nei fattori di rischio per l’invecchiamento che per le malattie“, afferma Longo. Non è la prima volta che è stato dimostrato che l’afta epizootica ha benefici per la salute. Uno studio precedente aveva scoperto che questo tipo di restrizione alimentare e calorica era in grado di ridurre i segni della demenza, anche se solo nei topi, piuttosto che negli esseri umani. Potrebbe anche aiutare a combattere l’obesità. Tenendo tutto questo in mente, i ricercatori sono ansiosi di vedere la FMD promossa come parte di una serie di consigli su uno stile di vita più sano – anche se, come sempre, è fondamentale consultare un medico o un operatore sanitario prima di apportare cambiamenti drastici alla propria dieta. Per Longo: “questi risultati dovrebbero incoraggiare molti più operatori sanitari a raccomandare cicli di afta epizootica ai pazienti con livelli di fattori di rischio di malattia superiori a quelli desiderati, nonché alla popolazione generale che potrebbe essere interessata ad una maggiore funzionalità e ad un’età più giovane“.