L’esperimento della pece: un secolo di lentezza

Un esperimento di pece iniziato nel 1927 si evolve lentamente, rivelando una viscosità sorprendente. Custodi deceduti, webcam e previsioni future.

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L’esperimento ha una configurazione piuttosto semplice. (Jsjsjs1111 tramite Wikimedia Commons (CC BY-SA 3.0))

All’Università del Queensland si trova una mostra che ospita l’esperimento di laboratorio più longevo al mondo, avviato nel lontano 1927 da Thomas Parnell, il primo professore di fisica dell’ateneo. Questo esperimento, pensato come dimostrazione dei materiali altamente viscosi, ha visto due dei suoi custodi morire prima di poter osservare qualsiasi risultato tangibile.

Parnell prese del residuo di pece dalla distillazione dei catrami di carbone, lo scaldò e lo mise in un imbuto di vetro sigillato, attendendo tre anni affinché si stabilizzasse alla forma del contenitore. Nonostante possa sembrare un lungo periodo di attesa per vedere l’inizio dell’esperimento, considerando la durata prevista della dimostrazione, è stato solo un breve istante.

Nel 1930, Parnell tagliò il gambo dell’imbuto, permettendo al liquido altamente viscoso di fluire lentamente dal basso. Da allora, l’esperimento è proseguito incredibilmente lentamente. La prima goccia cadde otto anni dopo l’inizio, seguita da altre cinque gocce nei successivi 40 anni. Attualmente, l’esperimento è in corso da quasi un secolo ed è stato affidato a diversi custodi.

Sia Parnell che il suo successore, il Professor John Mainstone, sono deceduti senza poter assistere alla caduta della goccia con i loro occhi, mentre il Professor Andrew White è attualmente il custode. Tuttavia, l’esperimento è ora costantemente monitorato da una webcam, consentendo a chiunque di poter assistere alla prossima caduta.

L’ultima goccia, fino a quando non ne avverrà un’altra, è stata registrata nel 2014 in un video accelerato. Nonostante l’esperimento non sia controllato in modo ideale, poiché è influenzato dalle variazioni di temperatura ambientale e il diametro interno del gambo non può essere misurato con precisione senza rischiare di danneggiare l’esperimento, ha riservato alcune sorprese.

Tenendo conto di diversi fattori, è stato possibile stimare la viscosità della pece. Secondo un articolo sull’esperimento, la viscosità della pece è calcolata come q = (2,3 + 0,5) x 10^8 Pa s, un valore enorme rispetto a quella dei liquidi comuni. Ad esempio, l’acqua a 20°C ha una viscosità di 1,0 x 10^-3 Pa s.

La viscosità effettiva della Terra è dell’ordine di 10^20 Pa s, un dato che non si adatta bene alle previsioni precedenti. Il risultato ottenuto per la viscosità dall’esperimento della caduta della pece non concorda con le previsioni basate su misurazioni precedenti, anche considerando la variazione della viscosità con la temperatura e la storia della temperatura piuttosto sconosciuta dell’esperimento.

Il team di ricerca ipotizza che le diverse viscosità dei campioni di pece possano essere dovute a proporzioni diverse di idrocarburi volatili intrappolati, influenzando così la viscosità complessiva. Se desideri osservare l’esperimento in diretta, è possibile farlo, anche se al momento si sta formando un grumo e si prevede che la prossima goccia cada nei prossimi anni ’20, lasciando ancora molto tempo in questo decennio.

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