Aumento dei casi di autoimmunità MDA5 legati al COVID-19 nello Yorkshire

Aumento dei casi di autoimmunità MDA5 nello Yorkshire legato al COVID-19, con implicazioni gravi sulla salute polmonare. Studio evidenzia possibile correlazione tra MDA5 e COVID-19.

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La condizione porta a cicatrizzazione del tessuto polmonare e spesso alla morte. (r.classen/Shutterstock.com)

Una malattia autoimmune rara ma pericolosa sembra essere in aumento nel nord dell’Inghilterra, e recenti studi indicano una possibile connessione con il COVID-19. Si tratta della dermatomiosite Anti-MDA5 positiva, precedentemente osservata principalmente nelle popolazioni asiatiche, ma ora in crescita tra i residenti caucasici dello Yorkshire. Questa malattia è scatenata dagli anticorpi che attaccano l’enzima MDA5, associata a una malattia polmonare interstiziale progressiva caratterizzata dalla cicatrizzazione del tessuto polmonare.

Nei due anni tra il 2020 e il 2022, i medici nello Yorkshire hanno registrato un aumento senza precedenti di 60 casi di autoimmunità MDA5, che purtroppo hanno causato otto decessi. Un recente studio ha analizzato questo incremento, evidenziando che il repentino aumento dei casi coincide con le principali ondate di infezioni da COVID-19 durante il picco della pandemia. Questo fatto ha attirato l’attenzione dei ricercatori poiché MDA5 è coinvolto nel riconoscimento del virus SARS-CoV-2.

Il tasso di positività anti-MDA5 è aumentato in modo significativo nella regione dello Yorkshire nel secondo anno della pandemia da COVID-19, un fenomeno raro nel Regno Unito. Gli autori dello studio hanno denominato questa nuova entità autoimmunità MDA5 e Pneumonite Interstiziale Contemporanea al COVID-19 (MIP-C), sottolineando la sua peculiarità nell’era del COVID-19.

Per comprendere meglio questa nuova forma di malattia, i ricercatori hanno identificato che i pazienti con autoimmunità MDA5 presentavano alti livelli di interleuchina-15 (IL-15), una citochina infiammatoria. Secondo l’autore dello studio Pradipta Ghosh, l’IL-15 potrebbe contribuire alla progressione della malattia polmonare interstiziale progressiva o della fibrosi polmonare.

Dei 60 pazienti affetti, solo otto avevano avuto una precedente positività al COVID-19, suggerendo che molte infezioni potrebbero essere state asintomatiche. Questo implica che anche infezioni lievi, senza sintomi evidenti, potrebbero scatenare l’autoimmunità MDA5. L’aumento dei casi di positività MDA5 è avvenuto dopo il picco dei casi di COVID-19 nel 2021, coincidendo con il periodo di massima vaccinazione, suggerendo una reazione immunitaria o autoimmunità contro MDA5 a seguito dell’esposizione al virus o al vaccino.

Secondo Ghosh, questo fenomeno potrebbe non essere limitato allo Yorkshire, con segnalazioni di MIP-C che giungono da diverse parti del mondo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista eBioMedicine.

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