Non è un caso se tra il 2010 e il 2015 i tassi di suicidio tra i teenager sono aumentati in concomitanza con la larga diffusione dello smartphone. A rivelarlo è uno studio condotto da un team di psicologi dell’Università Statale della Florida e dell’Università Statale di San Diego, pubblicato sulla rivista Clinical Psychological Science. La ricerca mostra un quadro alquanto allarmante con i casi di suicidio, nei giovani tra i 13 ed i 18 anni, cresciuti di ben trentuno punti percentuali.
Per gli studiosi, il 48 percento degli adolescenti che trascorre cinque o più ore al giorno, dietro allo schermo di un qualsiasi dispositivo elettronico, mostra comportamenti correlati al suicidio. Tali disturbi non sono influenzati da altri fattori quali studio, lavoro o problemi finanziari in famiglia. E non p un caso che i ragazzini impegnati nello sport e con una vita sociale attiva, risultano più felici rispetto ai coetanei amanti delle attività connesse a smartphone ed altri dispositivi elettronici. Togliere lo smartphone ai propri figli non è la soluzione più adatta, secondo gli psicologi, ma basterebbe limitare di massimo due ore al giorno la connessione ai social.