Il virus EBOV VP30 nato in Africa nel 1976 prende il nome dalla valle dell’Ebola nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), è letale per l’uomo ed è altamente aggressivo. Tuttavia la rapidità di decesso influisce sulla capacità di contagio in aree estese, limitando la progressione del virus. L’ebola provoca una febbre emorragica e comprende sintomi quali quali febbre, vomito, diarrea, dolore o malessere generalizzato e a volte emorragia interna e esterna.
Leggi anche: misterioso virus si sta diffondendo in Africa?
Nonostante i numerosi studi non è stato ancora identificata la riserva naturale del virus, tra il 1976 e il 1998 sono state analizzate circa 30.000 specie fra mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e antropoidi ma senza risultati importanti. Poi nel 2005 si è scoperto che i pipistrelli sono i candidati migliori per ospitare il virus e che possono essere considerati portatori sani del virus.
Leggi anche: la pigrizia è una grave patologia!
Sono stati identificati 4 ceppi virali tutti dannosi per l’uomo tranne uno. I microbiologi hanno identificato ulteriori sottospecie e addirittura specie che non hanno corrispondenze con le precedenti. L’alta mortalità e la mancanza di una cura classificano il virus come livello A considerandolo come arma terroristica. Tuttavia è possibile controllare il contagio ed evitare la trasmissione fuori dal perimetro interessato dal contagio.