Stanno destando scalpore le immagini che da alcuni giorni stanno girando sul web che mostrano una crepa di circa quindici metri e larga venti in Africa. Il fenomeno, a detta egli scienziati, non rappresenta un elemento di preoccupazione, ma un normale effetto della pioggia che ha eroso gli strati superficiali del terreno. La crepa ha anche provocato un lieve sciame sismico, ma soprattutto ha inghiottito il tratto autostradale che collega le città di Nairobi a Narok. Paura tra la popolazione che vede sprofondare il terreno a vista d’occhio mentre la crepa di avvicina pericolosamente ai centri abitati.
Insomma un effetto delle abbondanti precipitazioni che hanno interessato l’area, ma anche dei movimenti tettonici. E’ probabile, spiegano gli studiosi, che i movimenti del sottosuolo provochino delle aree di debolezza superficiali accentuate dalla pioggia. E’ risaputo, infatti, come l’area abbia una lunga storia di attività tettonica e vulcanica nell’ambito di un movimento lento di allontanamento dalla placca africana e somala. Si tratta di un processo che porterà al distacco delle due zolle con la nascita di un oceano tra l’a zona ella Rift Valley ed il Mar Rosso. Il tutto accadrà tra circa venti milioni di anni.