Covid, la Cina “accusa” l’Italia di essere il paese d’origine: “Non siamo stati noi”

Secondo quanto riportato sul New York Post, la Cina starebbe spingendo lo studio condotto da Istituto dei Tumori e Università di Siena sulla circolazione del Covid in Italia da settembre 2019

L'”accusa” è pesante e viene riportata sulle pagine del New York Post facendo seguito ad un recente studio legato al reale ‘inizio’ dell’epidemia di Coronavirus in Italia. Stando a quanto si legge la Cina starebbe infatti “spingendo molto quello studio” sostenendo che l’origine della pandemia di Covid-19 sia stata proprio in Italia; nella fattispecie lo studio in questione è quello condotto dall’Istituto dei tumori di Milano insieme all’Università di Siena, ed i risultati indicano che in Italia il virus Sars-Cov-2 circolava già nel mese di settembre 2019, dunque molto prima di quanto ipotizzato fino ad oggi. “Dimostrerebbe – si legge sul quotidiano statunitense – casi di contagio in Europa già dal settembre 2019, tre mesi prima del primo caso ufficialmente dichiarato a Wuhan”. In precedenza anche l’Oms aveva sottolineato che il Coronavirus potrebbe aver circolato in altre parti del mondo in modo latente prima dunque del caso numero uno accertato a Wuhan e che ha dato il via alla pandemia.

“Ci sono studi, come quello italiano, che dimostrano una cosa con certezza: tracciare l’origine di un virus è una questione molto complessa, che andrebbe lasciata agli scienziati – ha dichiarato di recente il ministro degli esteri cinese Zhao Lijian – Questi sono processi molto complessi, che possono coinvolgere più paesi”. “Ormai è accertato che la Cina abbia annunciato la pandemia con un certo ritardo – ha però ricordato il direttore scientifico dell’Istituto dei tumori e coordinatore dello studio, Giovanni Apolone – quindi non possiamo sapere quando è iniziato tutto. Non possiamo però non considerare i fortissimi legami commerciali tra la Cina e il Nord dell’Italia”. Prima di puntare il dito contro l’Italia, la Cina aveva accusato anche Spagna e Stati Uniti di aver diffuso per primi il virus.