Una moneta cinese di mille anni fa scoperta in Gran Bretagna: è mistero

La scoperta a Buriton, nell’Hampshire, interroga gli esperti inglesi.

Una moneta cinese risalente al 1000 d.C è stata scoperta in Inghilterra. Un ritrovamento che ha stupito gli archeologi che ora si chiedono come sia giunta, in Gran Bretagna, una moneta realizzata a quasi ottomila chilometri di distanza. La scoperta di oggetti prodotti in posti lontani non è una novità vista la vastità degli scambi commerciali tra l’Asia e l’Europa già nel Medioevo, soprattutto grazie alla Via della Seta. La moneta scoperta in Inghilterra è stata realizzata in lega di rame ed ha un diametro di 2,5 cm. É stata scoperta a Buriton, nella regione dell’Hampshire, a circa 14 chilometri dalla costa. Secondo gli esperti del British Museum la moneta è stata prodotta tra il 1008 e il 1016 durante il governo dell’imperatore Song Zhenzong.

Una moneta cinese di mille anni fa scoperta in Gran Bretagna: è mistero

Sulla moneta porta una serie di iscrizioni da un solo lato mentre al centro presenta un buco quadrato che consentiva di legarla con le altre monete. Per la sua particolarità, la cometa ha destato una notevole curiosità, ma sopratutto un dubbio: è stata smarrita da un collezionista in epoca recente o è caduta ad un viandante medievale? Per ora l’ultima ipotesi sembra essere la più accreditata visto che è stata scoperta in un campo nel quale si sono stati rinvenuti altri reperti risalenti al Medioevo, tra cui altre monete coniate nell’area, pezzi di vasi in terracotta, tra cui una ceramica cinese del XIV secolo. La vicinanza dalla costa rende semplice immaginare che l’area fosse interessata da intensi scambi commerciali. Secondo Caitlin Green, dell’Università di Cambridge, gli scambi commerciali tra la Gran Bretagna e la Cina sono stati intensi tra il Trecento e il Quattrocento, testimoniati dalla presenza di cinesi in Gran Bretagna e Irlanda. Ed proprio una di questi antichi viaggiatori avrebbe potuto smarrire la moneta in Inghilterra, verso il XIV secolo, quando risultava ancora in circolazione.