Salute: cannabis in età adolescenziale associata a calo del quoziente intellettivo

Marijuana plants are seen at a indoor cultivation in Montevideo, in this file picture taken December 6, 2013. Uruguay is struggling to roll out the commercial production and sale of marijuana and its ground-breaking experiment could be dropped or watered down if an opposition candidate wins October 2014's presidential election. The South American country is the world's first to permit the cultivation, distribution and use of marijuana, aiming to wrest control of the trade from drug gangs while at the same regulating and even taxing its consumption. REUTERS/Andres Stapff/Files (URUGUAY - Tags: POLITICS DRUGS SOCIETY)

Una diminuzione del quoziente intellettivo è stata rilevata nei soggetti che hanno fatto uso di cannabis nell’età adolescenziale. Lo studio del Dipartimento di Psichiatria del Royal College of Surgeons.

L’uso di cannabis è diffuso in tutto il mondo, soprattutto tra i giovani adolescenti, nonostante nella maggior parte dei paesi la marijuana è ritenuta una sostanza illecita. Ma è proprio nel periodo nell’adolescenziale che l’uso di questa sostanza è associata a condizioni di salute mentale peggiori, ad un un aumento del rischio di disturbi dell’umore, autolesionismo e suicidio. É dimostrato come l’utilizzo di cannabis è associato a più bassi livelli di istruzione, di occupazione e, per quanto riguarda la salute, ad un alto rischio di incidenti motori. “Una nostra ricerca ha associato l’uso di cannabis nel periodo adolescenziale a maggior rischio di malattie mentali gravi come la schizofrenia“, ha dichiarato l’autore dello studio, la professoressa Mary Cannon, ricercatrice del Dipartimento di Psichiatria presso il Royal College of Surgeons e Trinity College Institute of Neuroscience. “La perdita di punti QI nel periodo adolescenziale potrebbe avere effetti significativi sulle prestazioni a scuola e all’università e successivamente sulle prospettive di impiego“. La ricerca si basa su una revisione sistematica nei database Embase, PubMed e PsychInfo.

Il campione di studio si compone di ben 808 giovani che hanno usato cannabis almeno settimanalmente per un minimo di 6 mesi e 5.308 giovani che non hanno mai fumato. I giovani sono stati seguiti fino all’età di 38 anni. Gli autori hanno scoperto che i giovani che usano cannabis frequentemente hanno mostrato, al follow-up, un QI inferiore. I risultati potrebbero essere spiegati da diversi fenomeni: un meccanismo di neurotossicità dello sviluppo, un percorso sociale influenzato dalla devianza e dal non impegno educativo, dagli effetti residui della cannabis o da fattori di vulnerabilità individuali o genetici. Non è da escludere altre ipotesi come la vulnerabilità a livello familiare che predispone al declino del QI, ma si tratta di letture che non convincono appieno gli esperti. “L’uso di cannabis durante la giovinezza è un fenomeno di grande preoccupazione in quanto il cervello in via di sviluppo può essere particolarmente suscettibile ai danni subiti durante questo periodo”, ha detto il primo autore dello studio, il dottor Emmet Power, ricercatore del Dipartimento di Psichiatria del Royal College of Surgeons.

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