Intelligenza: perché le generazioni di oggi hanno QI più basso?

Il quoziente intellettivo è costante in calo dagli anni settanta; ebbene sì, le ultime generazioni risultano più ”stupide” rispetto ai genitori nati quasi cinquantanni fa. A rivelarlo è una ricerca realizzata su un campione di 730 persone nate dal 1970 al 2009. Nel corso del periodo preso in esame, i punti di quoziente intellettivo andati persi sono sette per ogni generazione, un dato costante e che si conferma anno per anno. Ad effettuare la ricerca è un team di studiosi del Centro Ragnar Frisch per la Ricerca Economica di Oslo, sulla base di un campione di ben 730 persone che negli anni hanno effettuato i test per l’ammissione al servizio militare in Norvegia. Il fenomeno rappresenta un’inaspettata inversione di tendenza del celebre ”effetto Flynn”, il ricercatore che osservò un costante aumento del quoziente intellettivo dei giovani dal Secondo Dopoguerra. Ma a cosa è dovuto questo fenomeno?


Secondo gli esperti all’origine dell’aumento del quoziente intellettivo negli anni Settanta, rispetto al periodo precedente, ci sarebbe il miglioramento delle condizioni di vita, della sanità, dell’alimentazione e dell’istruzione. Il successivo calo, invece, sarebbe dovuto all’introduzione dei media e dei videogames che avrebbero allontanato i giovani di oggi dalla lettura impigrendo il cervello. Lo studio è stato pubblicato sulle pagine della rivista scientifica PNAS e conferma una precedente ricerca inglese secondo la quale gli adolescenti britannici avevano un QI inferiore di due punti rispetto ai giovani della stessa età di 28 anni fa.