Nel 2021 registrati al Polo Nord più di 7mila fulmini, colpa della crisi climatica?

Più di 7mila fulmini sono stati registrati nel 2021 a nord dell’Artico, per gli scienziati è colpa del riscaldamento globale.

Fulmini
Fonte foto: Pexels di Frank Cone

Nel 2021 è stato registrato un significativo e preoccupante aumento di fulmini nell’estremo nord dell’Artico. Come ben sappiamo il clima sta cambiando notevolmente e questa è una situazione da non sottovalutare e per cui bisogna intervenire immediatamente. Un particolare evento è accaduto nella regione intorno al Polo Nord, dove una rete di sensori ha rivelato più di 7mila fulmini (circa il doppio di tutti quelli che si sono registrati tutti insieme nei nove anni precedenti) e questo, secondo gli scienziati, si tratta di un chiaro segno di come la crisi climatica stia alterando significativamente il clima globale.

La Vaisala, società di monitoraggio ambientale che rivela i fulmini in ogni parte del mondo, ha difatti registrato solamente nel 2021 ben 7.278 scariche atmosferiche a nord dell’80esimo parallelo, precisamente in zone artiche dove tale fenomeno è normalmente considerato raro. I fulmini artici sono insoliti, ancor di più se si verificano a latitudini così lontane, e gli scienziati hanno riscontrato che ci troviamo effettivamente dinanzi ad una crisi climatica preoccupante, dato che tale fenomeno indica un riscaldamento delle temperature in una regione prevalentemente ghiacciata. I fulmini, infatti, si generano in tempeste di energia associate a un’atmosfera instabile, che richiede aria relativamente calda e umida, motivo per cui si verificano principalmente alle latitudini tropicali e in altre zone durante i mesi estivi.

Come ha dichiarato Chris Vagasky, meteorologo e responsabile delle applicazioni per i fulmini di Vaisala, alla CNN: “Quello che abbiamo visto è che fulmini e temporali si stanno sviluppando sulla Siberia, per poi spostarsi sull’Oceano Artico e procedere molto verso Nord. L’aria calda e umida da tutti i continenti si trova attualmente sopra l’Oceano Artico, dove sta persistendo e facendo in modo che ci siano tempeste in quelle zone”.

Vagasky ha poi aggiunto: “Sappiamo che l’Artico sta cambiando più velocemente del resto della Terra per quanto riguarda il suo clima. E quindi il monitoraggio di queste tendenze di temporali e fulmini in quest’area ci aiuta a rilevare dove si verificano queste intrusioni di aria calda e umida in questa regione”. Il riscaldamento globale sta “sfogando” nelle regioni artiche, ecco dunque il motivo per cui si verificano così tanti fulmini.