In fiamme il Carso, roghi vicino alle case: evacuate centinaia di persone

L’incendio minaccia in particolare Monfalcone e Jamiano, comune nel quale decine di famiglie sono state fatte evacuare. Il rogo è sviluppato in tre punti tra Trieste e Gorizia

L’Italia si trova a fare i conti con una impressionante serie di incendi che non stanno dando tregua ai vigili del fuoco. Dopo i violenti roghi che nei giorni scorsi hanno interessato Roma e al maxi incendio in Versilia, dove oltre 500 ettari di terreno sono andati in fumo, un altro maxi rogo sta interessando da ore il Carso ed in particolare la città di Monfalcone. Un fronte di fuoco estremamente esteso quello che sta colpendo la provincia di Gorizia ed in particolare, oltre a Monfalcone, le frazioni di Doberdò del Lago.

Minacciando anche i comuni limitrofi come Jamiano che è stata evacuata per i troppi rischi legati al propagarsi delle fiamme che, come spiegato dai vigili del fuoco, interessano tre punti del Carso nella zona tra Trieste e Gorizia. Un tavolo è stato convocato d’urgenza in prefettura a Gorizia: presenti anche il vicegovernatore della Regione e assessore alla Protezione civile e Salute Riccardo Riccardi, l’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro e l’assessore alle Risorse forestali Stefano Zannier. I quali hanno preso una decisione importante che verrà diramata ai sindaci, invitando i comuni di Oberdò, Sagrado, Savogna d’Isonzo, Ronchi dei Legionari e Staranzano ad adottare ordinanze che raccomandino l’utilizzo di mascherine Ffp2 all’aperto nelle ore serali, oltre che di tenere chiuse le finestre e limitare al solo stretto necessario gli spostamenti. Un’ordinanza simile è già stata adottata dal comune di Monfalcone.

I vigili del fuoco hanno sottolineato che la situazione è in lieve miglioramento ma che l’area non è ancora fuori pericolo poichè “i fronti di fiamma non sono ancora sotto controllo”. Le famiglie evacuate a Jamiano sono quelle che risiedono in abitazioni ubicate sul bordo della strada e che dunque sono quelle più a rischio. Al momento non risultano danni ma, come sottolineato dal prefetto di Gorizia a Telequattro “parlando con i colleghi tecnici, cioè Vigili del fuoco, Protezione civile e la Forestale il problema è dato soprattutto dai cambi repentini di vento e dai molti fronti aperti su un terreno accidentato, e questa è la peggior cosa che possa succedere per cui è impossibile fare previsioni” sull’esaurirsi dei roghi.