I resti di una città con l’agorà più grande al mondo scoperti a Selinunte

Nella colonia greca, risalente al VI secolo a.C., sono stati scoperti di grande valore artistico grazie agli scavi condotti nell’area archeologica più grande in Europa.

Una scoperta storica quella avvenuta a Selinunte, in Sicilia, dove è stata portata alla luce un’agorà di quasi 33.000 metri quadrati, la più grande del mondo antico scoperta fino ad oggi oltre ad un’acropoli. L’attività di scavo archeologico è il frutto della collaborazione tra l’Institute of Fine Arts (New York) e dell’Università degli Studi di Milano. Nella zona sono stati portati alla luce anche amuleti e oggetti di grande raffinatezza e pregio artistici non dissimili a quelli trovati in Grecia. Tra i vari ritrovamenti c’è un amuleto a forma di falco, simbolo del dio egizio Horus e una statuina in avorio a forma di sirena che rappresenta la raffinatezza raggiunta dall’arte, già nel VI secolo a.C.


Uno dei ritrovamenti più interessanti è la metà di una matrice in pietra usata per dare forma al metallo fuso per produrre uno scettro. L’altra metà della matrice era stata scoperta circa dieci anni anni fa a poca distanza dal ritrovamento di oggi. La città di Selinunte venne distrutta circa due secoli dopo da Annibale; da allora l’antico insediamento greco è rimasto sepolto, fino alle riscoperte recenti. Con oltre 270 ettari, il parco archeologico di Selinunte è il più grande del nostro continente. Le scoperte di oggi mostrano la presenza di una pianta a forma di trapezio e al centro un monumento funebre, forse il fondatore della città.