Un pesce a 4 zampe che scelse di tornare a vivere in acqua, lo studio su un fossile di 385 milioni di anni fa

L’antico pesce Qikiqtania wakei vissuto 375 milioni di anni fa e lungo un’ottantina di centimetri, ha preferito tornare a nuotare nell’acqua.

Qikiqtania wakei - pesce a 4 zampe
Fonte: Twitter/@ArcticFocus

La teoria dell’evoluzione ci insegna che gli organismi viventi si sono adattati per sopravvivere, spesso cambiando anche la loro struttura; ad esempio alcuni pesci sono diventati mammiferi e hanno sviluppato zampe e polmoni utili alla vita sulla terraferma. Ma qualcuno si è pentito di questo cambiamento e ha preferito tornare indietro. Secondo uno studio effettuato dall’Università di Chicago su alcuni fossili ritrovati in Canada circa 15 anni fa, l’antico pesce Qikiqtania wakei vissuto 375 milioni di anni fa e lungo un’ottantina di centimetri, ha preferito tornare a nuotare nell’acqua dopo che i suoi antenati invece hanno iniziato a sviluppare delle appendici per camminare.

Justin Lemberg, tra gli autori dello studio pubblicato su Nature, ha dichiarato: “Non riuscivamo a crederci quando sono apparse le prime immagini sgranate di una pinna pettorale.” Il fossile era infatti intrappolato in un blocco di roccia.

Il professor Neil Shubin dal canto suo ha spiegato: “All’inizio pensavamo che potesse essere un giovane Tiktaalik (una sorta di coccodrillo considerato l’anello di congiunzione tra i pesci e i tetrapodi, coloro che hanno iniziato a camminare ndr) perché era più piccolo e forse alcuni di quei processi non erano ancora stati sviluppati. Ma l’omero è liscio e a forma di boomerang e non ha gli elementi che lo sosterrebbero spingendosi verso l’alto a terra. È notevolmente diverso e suggerisce qualcosa di nuovo.”

Il coautore Tom Stewart ha aggiunto: “Il Tiktaalik viene spesso trattato come un animale di transizione perché è facile vedere lo schema graduale dei cambiamenti dalla vita nell’acqua alla vita sulla terraferma. Ma sappiamo che nell’evoluzione le cose non sono sempre così semplici. Non abbiamo spesso scorci in questa parte della storia dei vertebrati. Ora stiamo iniziando a scoprire quella diversità e ad avere un’idea dell’ecologia e degli adattamenti unici di questi animali. È più di una semplice trasformazione con un numero limitato di specie”.