Francia: scoperta grave falla nel sistema di sicurezza della centrale nucleare di Penly

La linea interessata fa parte del sistema che raffredderebbe il reattore in caso di emergenza.

Sono ore di apprensione in Francia per la centrale nucleare di Penly, nel nord del paese, dove è stata scoperta una grave crepa da corrosione con “rischio di fuoriuscita” in un tubo di emergenza. Il tubo entrerebbe in funzione in caso di emergenza per raffreddare il reattore numero 1, come annunciato dalla multinazionale Électricité de France (EDF). La società ha indicato che, durante una verifica, è stato rilevato un “significativo difetto di tensocorrosione” in una saldatura installata a gennaio nel circuito di iniezione di sicurezza del reattore, che era già stato riparato due volte. Nonostante la linea interessata fosse considerata da EDF non suscettibile di tensocorrosione, la società stima che la doppia riparazione della saldatura potrebbe averne modificato le proprietà meccaniche e strutturali.

Francia: scoperta grave falla nel sistema di sicurezza della centrale nucleare di Penly

Come spiegato dall’Autorità per la Sicurezza Nucleare (ASN), la fessura misura 155 millimetri, l’equivalente di circa un quarto della circonferenza del tubo, e ha una profondità massima di 23 mm, lo spessore del condotto è di 27 millimetri. E sempre durante le ispezioni sono state rilevate piccole crepe dovute allo stress termico nelle linee del circuito di iniezione di sicurezza del reattore 2 della centrale, per cui è stato disposto la sostituzione. Questo difetto potrebbe causare il malfunzionamento del sistema di emergenza, se venisse messo in funzione. “In caso di perdita – rassicura Karine Herviou, vicedirettore generale dell’Istituto per la radioprotezione e la sicurezza nucleare – il liquido rimarrebbe comunque nell’edificio del reattore, una struttura interamente in cemento. Pertanto, non vi sarebbe alcun impatto sugli abitanti della zona. Esistono sistemi di sicurezza in atto per portare il reattore in uno stato sicuro e raffreddarne il nocciolo”.