Una pianta produce decine di cannabinoidi: possibile “nuova cannabis” per cure terapeutiche

Un team scienziati ha scoperto che l’ombrello lanoso è in grado di produrre più di 40 cannabinoidi. Più di 30 sono non conosciuti e potrebbero nascondere notevoli proprietà terapeutiche.

Un team di esperti ha scoperto che una pianta a fiore produce decine di cannabinoidi, i composti all’origine delle proprietà psicoattive e terapeutiche della cannabis. La pianta oggetto dello studio appartiene alla famiglia delle Astereacee, e prende il nome di ombrello lanoso (Helichrysum umbraculigerum). Nasce nelle aree assolate del Sudafrica ed è une delle specie di elicriso. Si caratterizza da caratteristici fiori gialli e vellutati, da cui deriva il nome. Gli scienziati sospettavano già da anni che questa pianta potesse avere delle sostanze chimiche potenzialmente in grado di influenzare il cervello, visto che viene usata in molti rituali delle popolazioni indigene africani. Oggi, grazie alla nuova ricerca, non solo sappiamo che l’ombrello lanoso ha diversi cannabinoidi, oltre 40, ma che la maggior parte di essi è sconosciuta, perciò potrebbero essere scoperte nuove proprietà terapeutiche da aggiungere a quelle già conosciute. A realizzare la scoperta è team di studiosi internazionali guidato dal Dipartimento di Scienze vegetali e ambientali del Weizmann Institute of Science di Rehovot, che hanno operato insieme ai colleghi del Life Science Core Facilities, del Dipartimento di supporto alla ricerca chimica e della Divisione di Scienze Biochimiche del CSIR-National Chemical Laboratory di Pune (India). Gli scienziati, guidati da Shirley (Paula) Berman e dal professor Asaph Aharoni, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver sequenziato il genoma della pianta. Grazie alle tecniche avanzate come la spettroscopia di massa ad alta risoluzione e la risonanza magnetica nucleare hanno scoperto i cannabinoidi presenti, ma anche la struttura della pianta nei minimi dettagli. Ad esempio, hanno rilevato dove vengono prodotti i cannabinoidi nella pianta, cioè nelle foglie ed in particolare nei tricomi.

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Quest’ultima scoperta riveste un ruolo significativo perché i cannabinoidi della cannabis (che ne possiede più di 120) provengono dai fiori che necessitano di trattamenti molto costosi e poco sostenibili. Le foglie dell’ombrello lanoso garantiscono una fonte molto più economica, produttiva e facile da estrarre tra cui cannabidiolo (CBD) e il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), cannabigerolo (CBG), un cannabinoide che in alcuni studi ha dimostrato possibili proprietà farmacologiche nella cura di malattie del colon e neurologiche. L’elemento di maggiore interesse è nel fatto che la forma acida del cannabigerolo è un precursore di tutti i cannabinoidi, perciò questa pianta “potrebbe diventare una preziosa fonte di cannabinoidi di origine vegetale” come spiegato dagli esperti.

Fonte:

https://www.nature.com/articles/s41477-023-01402-3