Arma da caccia di 300.000 anni rivela grandi abilità nella lavorazione del legno

Un’arma da caccia finemente lavorata prodotta da un’antica specie di ominidi getta nuova luce sulle sorprendenti capacità di lavorazione del legno dei nostri antenati estinti.

Il sito di Schöningen in Germania, datato a circa 300.000 anni fa, ha prodotto la prima testimonianza su larga scala di utensili in legno fabbricati dall’uomo. Questi includono lance di legno e bastoni a doppia punta più corti, scoperti in associazione con erbivori che venivano cacciati e macellati lungo una riva del lago. Gli strumenti in legno non sono stati sistematicamente analizzati secondo lo stesso standard di altre tecnologie paleolitiche, come gli strumenti in pietra o in osso. “Le scoperte di strumenti di legno hanno rivoluzionato la nostra comprensione dei primi comportamenti umani”, ha affermato la dott.ssa Annemieke Milks, ricercatrice dell’Università di Reading. “Sorprendentemente, questi primi esseri umani hanno dimostrato la capacità di pianificare con largo anticipo, una forte conoscenza delle proprietà del legno e molte sofisticate abilità nella lavorazione del legno che usiamo ancora oggi”.”Questi bastoni da lancio leggeri potrebbero essere stati più facili da lanciare rispetto a lance più pesanti, indicando il potenziale per l’intera comunità a prenderne parte”. “Tali strumenti avrebbero potuto essere usati dai bambini mentre imparavano a lanciare e cacciare”. Gli umani di Schöningen hanno utilizzato un ramo di abete rosso per realizzare questo strumento aerodinamico ed ergonomico”, ha affermato il dott. Dirk Leder, ricercatore presso l’Ufficio statale per i beni culturali della Bassa Sassonia.”La lavorazione del legno ha comportato più passaggi, tra cui il taglio e la rimozione della corteccia, l’intaglio in una forma aerodinamica, la raschiatura di una parte maggiore della superficie, la stagionatura del legno per evitare crepe e deformazioni e la levigatura per una manipolazione più semplice”.

Il manufatto è stato molto probabilmente utilizzato dai primi esseri umani per cacciare selvaggina di medie dimensioni come cervi rossi e caprioli, e possibilmente piccole prede veloci tra cui lepri e uccelli altrimenti difficili da catturare. I bastoni da lancio sarebbero stati lanciati come un boomerang raggiungendo fino i 30 m di distanza. La superficie fine, le punte accuratamente sagomate e la lucidatura dovuta alla manipolazione suggeriscono che si trattava di un pezzo di kit personale con un uso ripetuto, piuttosto che di uno strumento realizzato rapidamente che è stato scartato con noncuranza. “L’analisi sistematica dei reperti in legno del sito di Schöningen, finanziata dalla Fondazione tedesca per la ricerca, fornisce nuove preziose intuizioni e ci si può aspettare presto ulteriori interessanti informazioni su queste prime armi in legno”, ha affermato il dott.