La scoperta di un relitto di champagne nel Mar Baltico

Un relitto affondato nel 1852 contiene bottiglie di champagne ancora piene e di valore. Le bottiglie potrebbero valere fino a 190.000 dollari dopo essere state assaggiate e analizzate.

dettaglio dei tappi di bottiglia di champagne

Salute! (Immagine cortesia di Visit Åland)

La scoperta di un relitto contenente bottiglie di champagne ancora piene e di valore potrebbe rappresentare una fonte di futura ricchezza. Nel 2010, un gruppo di subacquei ha trovato un relitto affondato nel Mar Baltico nel 1852, nell’arcipelago di Åland in Finlandia. All’interno del relitto c’erano 168 bottiglie di champagne della maison Juglar e 47 bottiglie di Veuve Clicquot identificate dai tappi. Undici di queste bottiglie sono state vendute all’asta due anni dopo la scoperta, per un totale di 156.000 dollari. Il professor Philippe Jeandant ha avuto l’opportunità di assaggiare il vino proveniente da tre di queste bottiglie e ha pubblicato un rapporto sulle sue scoperte. Secondo il rapporto, è probabile che queste bottiglie contengano lo champagne più antico mai assaggiato. Inizialmente, l’assaggio non è stato positivo a causa del lungo periodo di permanenza sul fondo dell’oceano. I campioni del Baltico sono stati descritti con termini come “note animali”, “capelli bagnati”, “riduzione” e talvolta “formaggio”. Tuttavia, dopo aver fatto girare il vino nel bicchiere per ossigenarlo, le note di degustazione sono cambiate in note empyreumatiche, grigliate, speziate, affumicate e di cuoio, insieme a note fruttate e floreali. Secondo il Guardian, le bottiglie potrebbero valere fino a 190.000 dollari dopo essere state assaggiate e analizzate. Nonostante i sapori non particolarmente invitanti, questa scoperta potrebbe rappresentare un’opportunità per i produttori di vino avventurosi del futuro. Alcuni produttori di champagne stanno già sperimentando l’invecchiamento del vino sott’acqua, poiché le condizioni ambientali sul fondo dell’oceano sembrano essere ideali per la maturazione del vino. Ad esempio, la casa Leclerc Briant ha creato una cuvée speciale chiamata Abyss, in cui le bottiglie vengono immerse al largo della costa nord-ovest della Francia. Altri produttori di vino stanno invecchiando il vino in gabbie di metallo sotto l’Atlantico, mentre in Croazia i vasi vengono collocati in giare di ceramica e posizionati su scaffali a 50 metri di profondità sotto la superficie del mare. Secondo il sommelier Emanuel Pesqueira, i vini invecchiano più lentamente sott’acqua a causa della pressione atmosferica e delle condizioni di temperatura e luce stabili. Questa scoperta potrebbe quindi aprire nuove prospettive per l’industria vinicola, con la possibilità di sfruttare le bottiglie ritrovate nei relitti per produrre vini unici.

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